Rosanna Lambertucci, una vita piena di dolori: "Ho perso mia figlia Elisa" - Perizona Magazine

Rosanna Lambertucci, una vita piena di dolori: “Ho perso mia figlia Elisa”

Daniela Vitello

Rosanna Lambertucci, una vita piena di dolori: “Ho perso mia figlia Elisa”

| 29/09/2019

Per una vita ha insegnato come essere “più sani e più belli”. Ieri pomeriggio, nel salotto di “Verissimo”, Rosanna Lambertucci […]

Per una vita ha insegnato come essere “più sani e più belli”. Ieri pomeriggio, nel salotto di “Verissimo”, Rosanna Lambertucci ha raccontato ai telespettatori la sua intensissima storia di donna, mamma e moglie. Una vita, quella della conduttrice romana, segnata dai lutti e dai dolori.

Da piccola, la Lambertucci affronta la morte del padre. “Avevo 11 anni, frequentavo i giardinetti di San Giovanni – ricorda – Ci andavo alle due di pomeriggio. Mi veniva sempre un magone alla bocca dello stomaco. Avevo la sensazione che stesse per succedere qualcosa a mia madre. Molto devota, pregavo la Madonnina di non togliermi la mamma. Erano i primi di giugno. Il 22 luglio alle 2 di pomeriggio dico alla tata di portarmi a casa perché di sicuro era successo qualcosa di gravissimo. Non mi sbagliavo. Papà aveva avuto un incidente stradale vicino a Latina. Lo avevano raccolto in una strada di campagna. Apparentemente non c’erano ferite visibili ma aveva un’emorragia interna. Era troppo tardi per operarlo. Il concetto del ‘troppo tardi’ mi è rimasto dentro, insieme al senso di colpa perché pregavo la Madonnina di non fare morire mamma e se n’era andato mio padre”.

Dopo l’incontro con il marito Alberto Amodei, la conduttrice cerca più volte di diventare mamma. Dopo svariati tentativi andati a vuoto, riesce a portare avanti una gravidanza sino al settimo mese. Putroppo la bambina, Elisa, muore prima di nascere. “Una notte mi sento male, ho un distacco della placenta, ma allora non potevo saperlo – racconta – C’era un’enorme emorragia. Sveglio mio marito Alberto e andiamo a Roma. Mentre eravamo per strada mi ricordo che papà era morto perché era arrivato troppo tardi in ospedale. Chiamo il mio ginecologo che capisce subito di cosa si tratta e mi dice che dovevo essere operata d’urgenza. Mi hanno salvato la vita. Sarei potuta morire dissanguata. Avevo già perso i sensi. La mia bambina è morta dopo due giorni”.

“Angelica, che è l’unica figlia che ho, è stata la sesta gravidanza che ho avuto – spiega – Non riuscivo ad avere dei figli. Non sono stata fortunata da quel punto di vista e forse devo il mio lavoro nel campo della salute a questa mia sfortuna. Sono dei traumi talmente grandi che non si superano più. Quando è morta la mia bambina, Elisa, era la prima volta che riuscivo ad arrivare al settimo mese. Immagina che tragedia, dentro di me e per Alberto. Lui ci teneva molto ad avere un figlio. Ci tenevamo entrambi. Sono stata ricoverata per tanto tempo, ero in fin di vita. Alberto mi leggeva i libri per farmi compagnia e ha dovuto fare il funerale di Elisa da solo. Non mi ha mai voluto portare dove era sepolta la bambina. Ho scoperto dopo tanti anni dov’era la bambina. L’ho ritrovata e finalmente ho potuto darle una collocazione”.

Poi c’è il calvario della malattia di quello che era ormai il suo ex consorte. “Alberto è stato mio marito per tanti anni – dichiara – Siamo stati sposati per 20 anni e siamo stati separati per tanti anni. L’ho trovato io quando è stato male e lì ho capito che il mio compito era quello di stargli vicino nonostante fossimo separati. Lui non si era mai rifatto una vita mentre io avevo un compagno che poi è stato molto bravo. Ha capito che io in quel momento dovevo dedicarmi ad Alberto perchè altrimenti sarei stata troppo male. Alberto è morto dopo un calvario di due anni con una grande dignità. Ho veramente capito quell’uomo quando è stato malato e mi sono resa conto di quanti errori facciamo noi donne a dare importanza a cose che non sono importanti. Alberto era un uomo che piaceva molto, era un po’ birichino. Io non gli ho mai dato a vedere di essere gelosa. Magari sto male ma mi tengo tutto dentro. Ad un certo punto me ne sono andata e non mi sono resa conto dopo la separazione di quanto fosse grave per lui la mia mancanza. Me ne sono resa conto col tempo. Quando si è ammalato mi è capitato di conoscere una ragazza che gli ha voluto molto bene e che gli è stata molto vicina negli anni in cui non c’ero io e lei mi ha detto ‘Rosanna, esistevi solo tu. Quando parlava di te gli si illuminavano gli occhi’. Glielo dovevo, non potevo abbandonarlo in un momento in cui lui aveva bisogno di me. Angelica era diventata mamma da poco”.

“Ho avuto una vita piena di dolori ma i dolori ti danno tanto perchè ti fanno capire tante cose – conclude – Quando stiamo bene, siamo dei grandi privilegiati. Ho vissuto tanto tempo negli ospedali e mi rendo conto di quanto è tremendo stare male. Non ci dobbiamo lamentare quando stiamo bene. Dobbiamo sentirci dei grandi miracolati”.

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