Diaco svela il volto tenero di Sgarbi, il critico d'arte si commuove ascoltando la voce della madre - Perizona Magazine

Diaco svela il volto tenero di Sgarbi, il critico d’arte si commuove ascoltando la voce della madre

Daniela Vitello

Diaco svela il volto tenero di Sgarbi, il critico d’arte si commuove ascoltando la voce della madre

| 27/09/2019

Pierluigi Diaco ospita Vittorio Sgarbi a “Io e te – Di Notte” riuscendo a far emergere un suo lato inedito, […]

Pierluigi Diaco ospita Vittorio Sgarbi a “Io e te – Di Notte” riuscendo a far emergere un suo lato inedito, ovvero quella tenerezza che, spiega il conduttore, il critico d’arte ferrarese concede a chi riconosce come interlocutori validi.

Sgarbi precisa subito di ritenere tutti indistintamente in grado di conversare ma soprattutto di litigare con lui: “In linea generale, sono molto concessivo con gli altri, ritengo tutti intelligenti e nella mia incazzatura non ritengo nessuno indegno della mia ira. Non ho il complesso di superiorità. Sono superiore senza complessi”.

“Io sono socievole e mite, però sono molto infiammabile – ammette – Non sopporto di non essere rispettato, quando non lo sono reagisco in maniera violenta”. In caso di scontro, a suo dire, la regola è che non bisogna mai abbandonare il campo. “Se io e te litighiamo, te ne vai tu e io rimango”, ironizza.

Quindi Sgarbi – che “fa polemica” in tv da ben 30 anni – ripercorre la sua adolescenza e ricorda i genitori farmacisti. “La lettura è stata la mia consolazione in un’adolescenza bella ma tormentata da mia madre – racconta – Nel rapporto tra mia madre e mio padre, lei era il maschio e lui la femmina. Non per ragioni sessuali, ma dal punto di vista del temperamento”.

“A 9 anni avevo capito che sarei diventato famoso – prosegue – Ritenevo che la strada verso la fama fosse la poesia. La più grande fortuna per un giovane è trovare un buon insegnante. Ci vuole uno che ti trasmetta passione, desiderio. Altrimenti è inutile andare a scuola. Le persone che ho incontrato sono state importanti per me”.

Commovente il momento in cui Diaco gli fa ascoltare la voce della madre defunta. “Le voci dei morti, in questo caso di mia madre, hanno la potenza di qualcosa che non finisce, che resta – commenta – Siamo così fortunati che mentre non abbiamo la parola di Platone , di Ariosto, di Petrarca e di Raffaello, negli ultimi cento anni possiamo continuare a vivere vedendoci in televisione quando non ci saremo più o sentendo le voci. E’ un miracolo della tecnologia”.

Il critico d’arte, che attualmente è anche sindaco di Sutri, rievoca il malore da cui fu colpito un anno e mezzo fa: “Lì accadde che ero stato a fare una conferenza a Brescia e mi hanno aperto un po’ di chiese senza che io lo chiedessi alle 2 di notte. Perfino io ero stanco, sono partito da Brescia. Sono arrivato a Mantova e ho cominciato a sentire un peso sul cuore che mi è sembrato potesse essere un colpo al cuore. Ho detto all’autista ‘Sto male, vado all’ospedale’. Un’ora di operazione e mi hanno detto: ‘Se fosse andato avanti mezz’ora sarebbe morto’. Quindi io ho visto la morte a mezz’ora di distanza che più o meno si situa a Roncobilaccio: ci sarebbe la lapide”.

Il suo rapporto con Dio? “Io sono convinto che la nostra posizione rispetto a Dio sia un posizione di puro opportunismo, quello che diceva Pascal, cioè, l’uomo ha bisogno di Dio, quindi vuole non morire, noi abbiamo davanti la morte a cui gli artisti rispondono con le opere d’arte, gli uomini rispondono con la fede – spiega – Dio non ci dà dei segnali, quando viene fuori l’apparizione della Vergine, la Madonna di Medjugorje e altre sono sempre apparizioni anomale, la Vergine non appare mai a un Cacciari o ad un Umberto Eco, appare a dei pastorelli i quali credono che ci sia e ce lo comunicano. Per cui io credo più alla chiesa che a Dio, nel senso che la chiesa e la cultura cristiana sono per me assolutamente fondamentali, perché il nostro Dio è un Dio dell’uomo e si è fatto uomo, le altre divinità stanno lontane. Dio è Cristo e la vera divinità di Cristo è la sua umanità”.

Infine, Sgarbi parla della storia d’amore con Sabrina Colle alla quale è legato da oltre 20 anni: “Io sono un’egoista, lei è una grande donna. Noi abbiamo la consapevolezza, come molti dimostrano praticandolo, che c’è il sesso senza amore. Il che prova che c’è anche l’amore senza sesso. Quando alla fine del secolo scorso lei manifestò di poter sospendere i rapporti sessuali io accettai. E così sono libero. Io amo la sua anima, lei ama la mia anima. Lei non è gelosa, capisce che l’uomo è un delinquente”.

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