La “Scianel” di Gomorra racconta il cancro in un corto: "Sul set l'ho tenuto nascosto a tutti" - Perizona Magazine

La “Scianel” di Gomorra racconta il cancro in un corto: “Sul set l’ho tenuto nascosto a tutti”

Daniela Vitello

La “Scianel” di Gomorra racconta il cancro in un corto: “Sul set l’ho tenuto nascosto a tutti”

| 06/09/2019

Cristina Donadio, l’attrice che ha prestato il volto a Scianèl nella serie “Gomorra”, racconta la sua battaglia contro il cancro […]

Cristina Donadio, l’attrice che ha prestato il volto a Scianèl nella serie “Gomorra”, racconta la sua battaglia contro il cancro al seno in un cortometraggio dal titolo “La scelta” presentato alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia. Diretto dal 30enne Giuseppe Alessio Nuzzo, il mini film è in concorso nella sezione “Giovani Autori Italiani”.

“Il cancro al seno – svela la 58enne napoletana in un’intervista a “Io Donna” – che io nel corso del tempo ho ribattezzato con molti nomi (‘la cosa’, ‘la disavventura’, ‘il cortocircuito’) è arrivato durante la seconda stagione di Gomorra ma quando l’ho scoperto l’ho tenuto nascosto a tutti e mi sono andata ad operare nei quattro giorni di stop del set per poi tornare subito al lavoro dopo quella piccola convalescenza. Scianèl mi ha salvato la vita perché per me era intoccabile e non volevo toglierle nulla. Andrebbe detto a chi vive con un malato di non cambiare il suo sguardo, ma purtroppo inconsciamente succede e io non volevo essere trattata in modo diverso, né che ad esempio la Comencini mi dicesse di non fumare. Scianèl è un’accanita fumatrice e non poteva stare senza la sigaretta, quindi l’ho fatto anch’io. Anche Sollima mi avrebbe fatto qualche sconto in scena. Non potevo permettere che ne pagasse il prezzo il personaggio”.

La Donadio spiega perché ha voluto che la sua storia diventasse un cortometraggio dopo aver tenuto la notizia riservata per molto tempo: “Un’attrice ha la responsabilità di raccontare un sentimento che accomuna tutte le donne, riguardo ad una malattia che tendiamo a nascondere per pudore o vergogna. Io sapevo che avrei trovato la forza di farlo solo nelle mani di una persona di fiducia, com’è per me Giuseppe Alessio Nuzzo. Non volevo sembrare egoriferita ma raccontare episodi veri”.

A tal proposito, l’attrice partenopea ricorda Nadia Toffa e il “linciaggio” social da lei subito per aver parlato apertamente della malattia: “E’ stata massacrata quando ha definito il cancro un ‘dono’, quando sapeva che non sarebbe guarita perché non poteva vincere il tumore al cervello, ma il pubblico non ne era a conoscenza. Ogni essere umano affronta il dolore a modo suo e in questo tema ci si dovrebbe incamminare in punta di piedi perché c’è sempre qualcuno vicino a te che in quel momento sta vivendo a contatto con la malattia personalmente o conosce qualcuno che ci sta lottando”.

Nel corto c’è una scena da brividi in cui una zingara le predice una vita di grandi fortune ma anche di immense sciagure. “Avevo 14 anni, mi ha preso la mano e mi ha detto queste esatte parole che io all’epoca non sapevo come processare – ricorda – Oggi sì e ho capito che sto vivendo la mia vita numero nove, dopo otto rinascite, dovute alle morti di persone care (Il secondo marito è morto in un incidente stradale quando lei aveva solo 27 anni, ndr.)”.

A darle la forza per superare i momenti difficili è stato il figlio Antonio, che lei da sempre chiama Chicco. “È nato nel giorno del mio sedicesimo compleanno quando ancora andavo a scuola, nel pieno dell’incoscienza (…) Quando è nato chiedevo a mamma: ‘Posso andare a fargli il bagnetto?’. E lei: ‘No, lo faccio io, pensa a studiare, concentrati perché sei al terzo anno di liceo’. Quando mio figlio è diventato padre ho chiesto pure a lui: ‘Posso fare il bagnetto a tuo figlio?’. Mi ha risposto: ‘No lo faccio io, pensa a recitare’. Ecco allora che mi sono sempre sentita in bilico tra due ruoli e quindi non vedo l’ora di diventare bisnonna per poter finalmente fare un bagnetto ad un bambino”.

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