“Sono un bravissimo ingegnere informatico, ma il danno che mi ha fatto la magistratura italiana è enorme: ho un profilo […]
“Sono un bravissimo ingegnere informatico, ma il danno che mi ha fatto la magistratura italiana è enorme: ho un profilo professionale che mi permetterebbe di avere tantissimo, ma le opportunità si riducono sensibilmente perché sono ‘scomodo’”.
A parlare così in un’intervista al settimanale “Oggi” è Raffaele Sollecito, il cui nome – insieme a quello di Amanda Knox – è ancora associato all’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese trovata senza vita nella sua casa di Perugia nel 2007. E questo nonostante sia lui che Amanda siano stati definitivamente assolti.
“Io sono furibondo con le istituzioni – prosegue – Nessuno mi ha chiesto scusa per gli anni che mi hanno rubato, per l’enorme errore giudiziario, per i debiti che la mia famiglia ancora ha per avermi difeso. È uno schifo e può succedere a chiunque in questo Paese”.
“Ho sofferto di disturbi alimentari, per cui sto seguendo un’educazione al cibo, e so che devo nutrirmi in maniera programmata – svela – Certo voglio sentirmi amato. Come tutti… Me la immagino una mia famiglia, mi piacerebbe anche. Ma sapendo quello che può accadere in questo Paese sono frenato”.
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