Giletti: "Faccio una vita monacale. Ho avuto una stalker che fingeva di essere mia moglie" - Perizona Magazine

Giletti: “Faccio una vita monacale. Ho avuto una stalker che fingeva di essere mia moglie”

Daniela Vitello

Giletti: “Faccio una vita monacale. Ho avuto una stalker che fingeva di essere mia moglie”

| 22/06/2019

Ospite di Francesca Fagnani a “Belve” in onda sul canale Nove, Massimo Giletti si mette totalmente a nudo. “Sono un […]

Ospite di Francesca Fagnani a “Belve” in onda sul canale Nove, Massimo Giletti si mette totalmente a nudo. “Sono un po’ belva, un po’ dolce – svela – Dipende dai momenti. Non sopporto l’ipocrisia e la mancanza di onestà intellettuale. Poi il resto bisogna sempre prenderlo col sorriso, altrimenti non si va avanti”. “Lei piace tanto, ha avuto anche degli stalker…”, rileva la conduttrice.

“Ne ho avuti più di uno – ammette – Un giorno arrivo a casa e un custode mi dice ‘Guardi, c’è la spesa per lei. L’ha fatta sua moglie’. Io rispondo ‘Mia moglie? Non sono sposato. Chi è?’. Mi dice ‘E’ la signora che viene tutti i giorni’. Ad un certo punto arrivai a ricevere 200 telefonate al giorno. Riuscì a trovarla grazie alla Digos. Ho avuto anche stalker uomini. Non ho mai avuto paura, io ho paura per altro”. “Un mio difetto? Sono disonesto con le donne. Ogni tanto ho tradito la fiducia di qualcuno”, svela.

La conversazione si sposta sulla Rai e sui compensi esorbitanti incassati da alcuni conduttori. Giletti, unica belva uomo di quest’edizione, non si sottrae alla domanda e fa un discorso generale senza mai nominare Fabio Fazio. “Quanti soldi ho preso dalla Rai? Guardi, io ho fatto una scelta, quella di non avere un agente – spiega – Quindi guadagni la metà, però sei libero, non hai obblighi, non devi favori a nessuno. Rispondi solo a te stesso, alla tua coscienza e a quella del direttore. Certo, rimanevo basito quando vedevo che chi veniva dopo di me prendeva molto di più facendo molto meno. Credo che chi lavora per una tv pubblica debba avere un tetto al di sopra del quale non si può andare per rispetto di un sistema che è in crisi. Sono sempre stato l’unico che all’interno di una tv di Stato diceva quando prendeva. Mi sorprendo vedendo certe cifre incredibili. Poi c’è chi ha dei procuratori molto bravi e riesce a fare dei contratti sui quali sinceramente qualche punto interrogativo me lo pongo. Per esempio, produrre il proprio programma in una tv di Stato, essere conduttore e produttore, mi lascia basito. Io non riuscivo a fare avere 100 euro in più ai miei collaboratori visto anche i grandi successi che avevamo. Poi scopri altre realtà e qualche domanda te la fai”.

“L’addio alla Rai sarà per sempre una ferita aperta – aggiunge – Nasci e cresci in un sistema e credi che 4 milioni di spettatori siano la tua garanzia, il tuo pass per la vita. L’obiettivo di chi fa questo lavoro è fare ascolti e farli bene non è bastato”.
La Fagnani riconosce al giornalista il merito di aver creato una serata che su La7 non c’era, di aver fatto concorrenza alla stessa Rai e che “Non è l’Arena” è di fatto il programma migliore della rete. “Le mancano però i numeri della Rai?”, chiede. “Cairo mi ha dato molta libertà – replica lui – Andando avanti negli anni capisci che la cosa più importante per chi fa questo lavoro è avere solo la mente sul progetto, sul contenuto del prodotto, non su tutto il resto come le telefonate di chi si lamentava il lunedì”.

“La Rai di oggi è più libera di quella dalla quale se ne è andato lei?”, domanda la conduttrice: “Non ho lavorato in questa nuova azienda, quindi non posso esprimermi. So che non è mai stato facile: la libertà bisogna sapersela conquistare, anche in situazioni difficili e complesse”, ribatte. Per poi aggiungere: “Io ritengo che la politica debba rimanere fuori con gli attacchi però la strategia di Salvini è evidente, cioè avere un nemico a settimana e fino a oggi l’ha pagato molto. Berlusconi era ai vertici quando c’era Santoro che gli faceva una puntata sì e una no contro. Per me dovresti dar più spazio a chi la pensa contro di te proprio per mantenere viva l’idea del cambiamento”.

Francesca Fagnani rievoca le voci circolate in passato su un ipotetico veto posto da Barbara D’Urso al suo arrivo a Mediaset. Giletti ‘punge’ la mattatrice di Canale 5: “Se un numero uno come Pier Silvio Berlusconi si fa dettare i temi dalla D’Urso è finita. E’ come se la Juventus si facesse dettare l’allenatore da Ronaldo, che società è? Sarebbe triste, se lo fosse sarebbe triste. Non credo che avrei disturbato i Mark Caltagirone. Faccio un altro tipo di televisione. Però ciascuno ha il suo territorio e pensa di tenerlo tutto per sé. Questa voce vola, si sente, ma non me l’hanno mai spiegato. La D’Urso me lo dirà, se vorrà. Non gliel’ho mai chiesto […] Un tempo ci sentivamo qualche volta”.

“Le piace la tv che fa la D’Urso?”, chiede la Fagnani. “La D’Urso è bravissima nel gestire questo tipo di televisione, poi ognuno nella vita fa quello che sente – sottolinea il conduttore torinese – Io ho difficoltà a vedere l’esaltazione del nulla, a creare la morbosità sul nulla e a creare modelli di un certo tipo. Credo che ci sia una lunga riflessione che chi sta dalla nostra parte deve porsi nel momento in cui fa un certo tipo di televisione. Ho grande rispetto perché fa grande televisione in numeri. E’ sempre perfetta, sempre bella. Altro è porsi la domanda: che tipo di tv faccio?”.

Punzecchiato sulla sua vita sentimentale, Giletti dichiara: “L’unica donna della sua vita è la Juventus. Faccio una vita monacale, il sabato sera vado in ritiro. Devo studiare, non esco mai. L’amore lo vivo intensamente anche se dura poco. In me c’è sempre questa cosa di andare alla ricerca d’altro, di non fermarsi alle emozioni vissute. Quindi è complicato”.

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