La star di "Un medico in famiglia" lotta contro il cancro: "Viviamo insieme da mesi ma non lo odio" - Perizona Magazine

La star di “Un medico in famiglia” lotta contro il cancro: “Viviamo insieme da mesi ma non lo odio”

Daniela Vitello

La star di “Un medico in famiglia” lotta contro il cancro: “Viviamo insieme da mesi ma non lo odio”

| 19/06/2019

“Io e il mio cancro siamo in viaggio. Viviamo insieme da mesi, non lo odio, lo combatto come un nemico […]

“Io e il mio cancro siamo in viaggio. Viviamo insieme da mesi, non lo odio, lo combatto come un nemico da rispettare, ma da vincere”. A parlare così è Sabrina Paravicini, l’attrice e regista nota per aver prestato il volto a Jessica, l’infermiera della ASL – romantica e sognatrice – di “Un medico in famiglia”. A dicembre dello scorso anno, la Paravicini ha scoperto di essere affetta da un tumore che, grazie alla chemioterapia, è in remissione. L’attrice documenta la sua battaglia sui social senza mai perdere il sorriso. Sabrina può contare sull’amore e sul supporto di Nino, il figlio 13enne affetto dalla sindrome di Asperger.

“Da quando l’ho scoperto non sono mai stata arrabbiata con il mio tumore – scrive in un lungo post su Facebook – Ho sempre pensato che fosse un segnale, il segno di qualcosa che non avevo capito nella mia vita. Non è stato un tumore silenzioso, era vivo e spingeva da dentro, mi faceva male, mi parlava a suo modo con delle fitte acute e con il cambiamento del mio corpo. “Se ti fa male non preoccuparti” mi hanno sempre detto, “quando è una cosa grave non fa male”. Ma il dolore faceva parte dei segnali della malattia che stava avanzando.

Ho fatto ecografia e mammografia il 17 e il 19 dicembre 2018 e i referti non davano segnali sospetti, se non una cisti che tenevo sotto controllo da 30 anni, era passata da 5 millimetri a due centimetri e mezzo. A fine dicembre, dopo dieci giorni, il mio seno è andato in ascesso, ho chiesto aiuto alla Brest Unit, spiegando che gli esami erano negativi, ma il mio seno aveva un aspetto che mi preoccupava: si era gonfiato, si era arrossato nella parte inferiore e il capezzolo si era introflesso.

Il senologo mi ha fatto fare una copertura antibiotica che non ha modificato l’aspetto del mio seno e così dopo qualche giorno mi hanno fatto fare “l’ago aspirato”: aspirano il liquido della cisti per farlo analizzare, fortunatamente c’era un medico scrupoloso, a cui sarò per sempre grata, che mi ha anestetizzata e mi ha fatto una vera e propria biopsia durata cinquanta minuti. Il tumore era nascosto dietro la cisti che stava sotto al capezzolo, pare che le cellule tumorali abbiano attaccato la cisti e grazie a questo attacco il mio corpo ha parlato.

Quando ho avuto la diagnosi il tumore aveva solo sei mesi, era grande due centimetri e mezzo e aveva già creato un’area infiammatoria di 6 centimetri. Era veloce e aggressivo. Non ancora operabile. Nel giro di due settimane ho iniziato la chemioterapia.  Sono in viaggio, siamo in viaggio. Viviamo insieme da mesi, non lo odio, lo combatto come un nemico da rispettare, ma da vincere. Non l’ho mai chiamato “mostro” “bestiaccia”, per un po’ io e Nino l’abbiamo chiamato “la pallina”, poi gli abbiamo dato il nome giusto, cancro. E ho spiegato a Nino che oggi il cancro è una malattia CURABILE”.

Tantissimi gli scatti social che la ritraggono con il figlio. “Nino mi ha guardata e mi ha detto: ‘mamma sei bellissima, anche se sei calva’”, scrive a corredo di uno dei tanti. Lo scorso novembre l’attrice aveva raccontato in tv di aver abbandonato la carriera per dedicarsi a questo figlio così speciale, un piccolo genio che sogna di diventare un regista. Madre e figlio hanno girato insieme un documentario sulla diversità dal titolo “Be kind”.

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