Mauro Corona lascia "Cartabianca": "Non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno" - Perizona Magazine

Mauro Corona lascia “Cartabianca”: “Non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno”

Daniela Vitello

Mauro Corona lascia “Cartabianca”: “Non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno”

| 18/06/2019

Mauro Corona non tornerà a “Cartabianca” nella prossima stagione televisiva. A rivelarlo è lui stesso in un’intervista a “FQMagazine” in […]

Mauro Corona non tornerà a “Cartabianca” nella prossima stagione televisiva. A rivelarlo è lui stesso in un’intervista a “FQMagazine” in cui si dice deluso dalla tv. Lo scrittore e alpinista è stato spesso protagonista di siparietti pungenti con la conduttrice Bianca Berlinguer. A far traboccare il vaso è stato il battibecco andata in scena durante l’ultima puntata. “Bianchina”, questo il soprannome datole da Corona, ha perso le staffe dopo che il suo ospite si è attaccato ad una bottiglia di birra bevendola in diretta in segno di protesta contro la conduttrice rea di non farlo parlare.

“Non mi definisca una star televisiva, la prego – dice lo scrittore al giornalista di “FQMagazine” – Sono semplicemente un povero diavolo che ha combattuto la vita e che è capitato lì per vanità. Ma, se vuole saperlo, non vedo l’ora che finisca. Non credo di perseverare in futuro. Credevo che la Rai, o comunque la televisione in generale, fosse l’osteria buona dell’Italia dove si potessero dire le cose con libertà… invece scopro che bisogna essere molto politicamente corretti. Siccome io il collare non lo voglio, credo che l’esperienza si concluda qui. Ci sono ancora le ultime due puntate della stagione, poi basta”.

“Penso che la mia sparata con una birra in mano sia meno grave di coloro che hanno detto che Falcone e Borsellino se lo sono cercata – aggiunge – Ho portato una birra per un amico che compiva gli anni dopo che la signora Mara Venier ha bevuto un bicchiere di vino da Fazio: allora perché non può farlo anche Corona? Ma sa, le polemiche mi scivolano addosso come acqua tiepida. Mi dispiace invece che sia passata sottogamba tutta la storia infame e vergognosa della soppressione del corpo forestale dello Stato. Ecco, io martedì ho chiesto alla Berlinguer di concedermi una domanda a Zingaretti e lei si è incaz*ata. Ma io i piedi in testa non me li faccio mettere da nessuno. Quando uno ha mangiato escrementi per sopravvivere poi non ha più paura di nessuno, chiaro?”.

Corona racconta come è approdato a “Cartabianca”: “Mi hanno chiamato a inizio stagione per una puntata e hanno visto che funzionavo. Poi hanno provato una seconda volta, una terza, e funzionavo ancora. Sa perché? Perché i pagliacci che dicono la verità piacciono e fanno ascolto. In questa Italiota mediocre, calciofila e ferrarista, uno che finalmente si esprime come in osteria ma con educazione – finché non viene provocato – fa ascolti. Così mi hanno proposto di fare tutto l’anno con loro: ho accettato per vanità, ma anche con la speranza di poter parlare della montagna ferita, della montagna che non ha lavoro, dei paesi che muoiono, dei problemi che ci sono quassù. Lì avrei voluto toccare qualche nervo scoperto, avrei voluto parlare di questi temi. Mica esistono solo Cortina e Courmayeur”.

“Ogni mia richiesta, ogni mia tentata visibilità ai temi della mia montagna che sta morendo, è stata elusa con una risata – prosegue – Io mi sono rotto anche le pa*le di parlare di questi migranti in tutte le puntate. Ho già detto tutto quello che dovevo dire: aprite i porti, vergognatevi di chiuderli, accoglieteli. Ma ora non c’è altro da aggiungere: ci si ripete, ci si ripete… io voglio soltanto parlare dei temi che mi stanno a cuore. Accetterei di fare di nuovo Cartabianca solo se mi venisse data la possibilità – per iscritto – di poter parlare della terra estrema, dove si fa fatica ad arrivare a fine mese, dove i problemi sono all’ordine del giorno. Non tollero che mi si chiuda la bocca”.

Infine, l’alpinista definisce autentici i suoi battibecchi con “Bianchina” (“Io non studio nulla a tavolino”) e parla del loro rapporto: “Con la Berlinguer mi sarò sentito due volte al telefono. La terza volta, questo inverno, abbiamo litigato. Forse mi aveva detto di essere più attento e di essere meno irruento, non ricordo con precisione. Fatto sta che a me non si dice cosa devo o non devo fare. Dopo quella baruffa lì, non l’ho più sentita”.

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