Vasco Rossi: "Le sostanze le ho provate tutte. Sono un tossico indipendente" - Perizona Magazine

Vasco Rossi: “Le sostanze le ho provate tutte. Sono un tossico indipendente”

Daniela Vitello

Vasco Rossi: “Le sostanze le ho provate tutte. Sono un tossico indipendente”

| 10/06/2019

In un incontro organizzato da ViviMilano in sala Buzzati, al “Corriere della Sera”, Vasco Rossi si è raccontato senza filtri […]

In un incontro organizzato da ViviMilano in sala Buzzati, al “Corriere della Sera”, Vasco Rossi si è raccontato senza filtri al giornalista Andrea Laffranchi. Il rocker di Zocca è riuscito nell’impresa di riempire lo stadio di San Siro per sei serate. “Il sindaco è venuto, pensavo mi portasse le chiavi… si vede che ancora non si fidano. Fanno bene”, scherza.

Il concerto dei record resta “Modena Park”. “Un evento irripetibile, infatti non cercherò più di ripeterlo – svela – C’erano tensioni riguardo la sicurezza, ma il mio popolo ha dimostrato una maturità incredibile e l’amore ha vinto sulla paura. Mentre sorvolavo l’area del concerto in elicottero, poche ore prima, mi mancava il fiato per tutta quella gente”.

Vasco spiega come i sei concerti a San Siro nascano dal desiderio di tirare fuori le persone dalla disperazione attraverso due ore di musica. “La disperazione la sento proprio nell’aria – dichiara – viviamo in un periodo teso in cui le paure sono risvegliate da politici senza scrupoli. Non sopporto questa strumentalizzazione, con gli anni sempre meno. Chi mi fa più schifo è chi specula su questo per fare degli affari politici. Stanno creando una guerra tra poveri, ma non si può pensare che se noi siamo nati in paradiso e loro sono nati all’inferno la cosa non ci riguarda. Oltre al fatto che vengono dette cose non vere, siamo influenzati dai mezzi di comunicazione di massa che fanno una lettura non reale della situazione”.

Il rocker racconta di come abbia “vissuto sulla propria pelle la sensazione di essere escluso” e di quanto sia duro convivere col pregiudizio: “Ero un montanaro, venivo da Zocca… mi sono scontrato contro un muro di benpensanti. Anche se quasi li capivo quelli che col loro cashmirino ascoltavano me che dicevo ‘sensazioni, sensazioni, vogliamo godere godere godere’ e restavano un po’ così …Mi dicevano che ero un drogato. Non lo sono mai stato. Mi definisco un tossico indipendente. Le sostanze le ho provate tutte, perché volevo farlo. Tranne l’eroina. E chi dice che sono tutte uguali è un criminale. La marijuana ha anche effetti terapeutici… infatti ne faccio un uso medico. Mi toccherà chiedere asilo politico in California, dove è legale, come in tutti i Paesi civili”.

Tra i colleghi che gli sono stati vicini cita Francesco De Gregori e Fabrizio De Andrè. Faber “era il mio mito assoluto e invece mi ha sempre trattato come uno alla pari. Per me questo era sconvolgente. Ricordo che quando l’ho conosciuto mi sono inginocchiato; lui ha rimesso subito le cose a posto, dicendo: ‘Ma che c… fai?’”.

La prossima canzone che uscirà, “sarà la mia ultima confessione. Se mi assolvo? Non so. Se esistesse la pillola contro i sensi di colpa la prenderei subito, ma alla fine rifarei tutto: stessi errori, stesse passioni, stesse delusioni”.

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