Taormina sotto choc per la morte del popolare scrittore, la tragedia in strada - Perizona Magazine

Taormina sotto choc per la morte del popolare scrittore, la tragedia in strada

Daniela Vitello

Taormina sotto choc per la morte del popolare scrittore, la tragedia in strada

| 26/05/2019

Lutto nel mondo della cultura e della letteratura. Sabato 25 maggio, nella zona del belvedere di Taormina, lo scrittore Sergio […]

Lutto nel mondo della cultura e della letteratura. Sabato 25 maggio, nella zona del belvedere di Taormina, lo scrittore Sergio Claudio Perroni si è tolto la vita sparandosi un colpo di pistola alla tempia con la sua 7,65 davanti allo sguardo attonito di alcuni automobilisti di passaggio. Aveva 63 anni.

A ricostruire le ore precedenti al suicidio è Sandro Veronesi, collega di Perroni, in una lettera al “Corriere della Sera”. “Il 25 maggio mattina verso le nove è andato al Bam Bar, dove andava sempre — a Taormina, perché lì viveva —, ma per la prima volta ci è andato senza occhiali – ha raccontato – Poi è uscito, ha camminato per cinque minuti fino a via Roma e ha proseguito fino al belvedere sotto piazza IX aprile. Lì si è fermato, ha preso la pistola dalla tasca e si è sparato”.

Il titolare del Bam Bar di Taormina (meta prediletta di vip e artisti) ha ricordato Perroni con un post su Instagram. “Ciao Sergio, mi mancheranno i tuoi like. Sergio era un duro, ti diceva le cose in faccia, a volte ti faceva rimanere male. Una volta ho fatto pagare la persona che era con lui e non mi salutò per qualche settimana. Poi ritornò quello che era. Sergio, scusami se non ho scritto correttamente, correggimi…….. ci ritroveremo”.

“Sergio Claudio Perroni è morto. No, non è morto, il pensiero degli uomini non muore – ha scritto Vittorio Sgarbi sui social (l’articolo integrale a firma del critico d’arte è stato pubblicato su “Il Giornale”, ndr.) – Nel caso suo, la morte è un atto estremo di vita. Perché cercata, coltivata, vagheggiata. Perroni si è ucciso. E senza vergogna. Non nel chiuso di una stanza, ma davanti al più rinomato simbolo di Taormina dove, nel luogo più vicino agli dei, viveva. In prossimità del San Domenico, il convento trasformato in albergo agli inizi del secolo scorso. Lì si è tolto la vita. O forse ha iniziato a entrare più profondamente nella nostra”.

Nato a Milano, Perroni viveva da qualche anno con la moglie a Taormina dove aveva sede anche la sua agenzia editoriale. Traduttore di autori come Steinbeck e David Foster Wallace, autore di testi teatrali e scrittore, ha pubblicato con Bompiani e con La nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi: “Non muore nessuno” (2007), “Raccapriccio”, “Mostri e scelleratezze della stampa italiana” (2007), “Leonilde. Storia eccezionale di una donna normale” (2010), “Nel ventre” (2013), “Renuntio vobis” (2015), “Il principio della carezza” (2016) e “Entro a volte nel tuo sonno” (2018). L’ultima sua apparizione pubblica risale a qualche settimana fa, quando al Salone del Libro di Torino aveva presentato il suo ultimo racconto “La bambina che somigliava alle cose scomparse”.

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