Ilaria Cucchi e l'amore per l'avvocato Anselmo: "Fabio è un regalo di mio fratello Stefano" - Perizona Magazine

Ilaria Cucchi e l’amore per l’avvocato Anselmo: “Fabio è un regalo di mio fratello Stefano”

Daniela Vitello

Ilaria Cucchi e l’amore per l’avvocato Anselmo: “Fabio è un regalo di mio fratello Stefano”

| 23/05/2019

In un’intervista rilasciata a Candida Morvillo per il “Corriere della Sera”, Ilaria Cucchi parla della sua storia d’amore con l’avvocato […]

In un’intervista rilasciata a Candida Morvillo per il “Corriere della Sera”, Ilaria Cucchi parla della sua storia d’amore con l’avvocato Fabio Anselmo al suo fianco nella battaglia intrapresa per dare giustizia al fratello Stefano morto nel 2009 dopo le percosse subite a poche ore dall’arresto.

“In questi dieci anni, Stefano mi ha fatto tanti regali – spiega Ilaria – Il primo è farmi capire che certe cose non possiamo cambiarle, mentre per altre abbiamo il dovere di lottare. E poi, nel tempo, ho trovato la mia dimensione di donna e la felicità che lui mi augurava. Mi sono separata e l’altro regalo di Stefano è stato Fabio, che a volte mi fa: vorrei non averti conosciuta, perché significherebbe che Stefano è vivo”.

Il loro è “un amore straordinario”. “Ci ha consentito di trovare forza l’uno nell’altra – racconta la donna – In un’udienza in cui pareva che sotto accusa ci fosse Stefano perché drogato o magro, Fabio ha chiesto di fare una domanda ai medici che l’avevano visitato vivo. Gliel’hanno negata. L’ho visto lanciare in aria la toga e urlare ‘io vengo da Ferrara tutte le settimane a spese di questa famiglia e voi non mi consentite di fare il mio lavoro’. In quell’istante, mi sono innamorata di lui”.

Ilaria Cucchi scelse come avvocato l’uomo di cui in seguito si sarebbe innamorata perché aveva seguito il caso Aldrovandi. “Mi disse: la prima cosa è scattare foto al corpo – ricorda – Io pensai: che strani questi avvocati del Nord, ci sarà l’autopsia e tutto andrà come deve andare. Invece, senza la foto del volto pesto, tutto si sarebbe fermato. Vedendola, tutti hanno capito cosa era stato fatto a Stefano e la solitudine che ha provato quando è morto. Per tenere alta l’attenzione pubblica sono andata ovunque. Lasciavo i figli a casa, Giulia mi vedeva solo in tv. Lì ho scoperto che parlare significa non elaborare il lutto, rivivere sempre lo stesso dolore”.

“Abbiamo scritto una piccola pagina di storia. Abbiamo cambiato il corso di un processo dall’esito annunciato – dice tirando nuovamente il ballo il compagno – A volte, gli dico: io e te cambieremo il mondo. E lui: non esagerare”.

Ripercorrendo gli ultimi dieci anni dice: “Io non ho ancora lasciato andare mio fratello, non l’ho salutato. Lo farò quando avrò la verità. Sono ferma a quando, guardando il corpo martoriato all’obitorio di Roma, gli dico: è colpa mia, non ho saputo salvarti, ma ti prometto che andrò fino in fondo. Perché nei sei giorni in cui fu agli arresti, non riuscii a ottenere l’autorizzazione per vederlo. E io, che credevo nelle istituzioni, mi dicevo: però, è in buone mani, non può succedergli nulla. Invece, Stefano stava morendo solo come un cane, pensando che l’avessimo abbandonato. Questo farò fatica a perdonarlo, se arriverà il giorno del perdono”.

Prima di quel tragico 22 ottobre 2009, Ilaria Cucchi era “una ragazza normale, che s’era sposata a 26 anni, aveva avuto Valerio a 28, Giulia a 34 e che non aveva mai preso una decisione da sola. Mi ero sempre affidata ai genitori, poi a mio marito. Ero una perfettina, diceva Stefano. Nell’ultima telefonata, mi parlava della difficoltà di reinserirsi dopo la comunità, io gli facevo coraggio. E lui: ‘Ma che ne sai? Tu hai una vita perfetta’”.

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