Il dramma di Cesare Bocci: "Daniela stava allattando nostra figlia ed è andata in coma" - Perizona Magazine

Il dramma di Cesare Bocci: “Daniela stava allattando nostra figlia ed è andata in coma”

Daniela Vitello

Il dramma di Cesare Bocci: “Daniela stava allattando nostra figlia ed è andata in coma”

| 29/04/2019

Da 20 anni Cesare Bocci presta il volto al poliziotto “sciupafemmine” Mimì Augello nella saga de “Il Commissario Montalbano”. L’attore […]

Da 20 anni Cesare Bocci presta il volto al poliziotto “sciupafemmine” Mimì Augello nella saga de “Il Commissario Montalbano”. L’attore non ha nulla in comune con il suo personaggio. “Se fossi come Mimì starei fuori dalla porta di casa in tre secondi”, dichiara nel salotto di “Domenica In”.  “Nella vita sono una persona che tiene a fare stare bene le persone che ha vicino – svela – Quindi credo di avere le giuste attenzioni per la donna che amo”.

Da quasi 30 anni Bocci ama la stessa donna, Daniela Spada. “Non siamo sposati, ma stiamo insieme da 26 anni – racconta – Se il matrimonio è il simbolo dell’unione, il nostro ‘non matrimonio’ è la stessa cosa. Se la nostra è una scelta? Siamo andati avanti così, non abbiamo mai sentito questa esigenza. L’esigenza è stata sempre quella di stare bene insieme, di costruire qualcosa. Abbiamo una figlia che oggi ha 19 anni, quindi la nostra è una famiglia a tutti gli effetti”.

Daniela Spada ha superato un grave ictus post parto che l’ha colpita 19 anni fa dopo la nascita della figlia Mia. L’attore rievoca il dramma che è poi diventato anche una rappresentazione teatrale: “La bambina aveva soltanto una settimana. Si rompe un incantesimo, un sogno, una cosa meravigliosa….e ti arriva addosso un’onda che ti travolge. Daniela si è sentita male mentre stava allattando, ha avuto un forte mal di testa e nel giro di qualche secondo è andata in coma. Da lì è cominciata una nuova vita. E’ tornata a casa dall’ospedale dopo sei mesi e in quei mesi mi sono occupato io della bambina. Come ce l’ho fatta? Ti stanchi, fai tanti errori, però alla fine ce la fai. Quando uno si trova in queste situazioni si sente solo. Per fortuna noi avevamo accanto la famiglia. Non bisogna sentirsi soli, bisogna avere il coraggio di chiedere aiuto agli altri. A volte non si chiede aiuto per vergogna”.

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