Il volto privato di Diletta Leotta: "Matteo è il mio gol più bello, sogno una famiglia numerosa" - Perizona Magazine

Il volto privato di Diletta Leotta: “Matteo è il mio gol più bello, sogno una famiglia numerosa”

Daniela Vitello

Il volto privato di Diletta Leotta: “Matteo è il mio gol più bello, sogno una famiglia numerosa”

| 28/04/2019

Grinta e determinazione sono alla base del suo temperamento, fin da piccola il suo sogno più grande era diventare una […]

Grinta e determinazione sono alla base del suo temperamento, fin da piccola il suo sogno più grande era diventare una giornalista sportiva. Diletta Leotta è riuscita a realizzarlo.

Ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo”, la conduttrice di Dazn racconta la sua vita piena d’amore: dall’infanzia ad Acitrezza al rapporto con genitori e fratelli, dall’amore per il fidanzato Matteo Mammì (nipote del noto ministro ed ex dirigente di Sky, ndr.) al sogno di una famiglia numerosa.
La giornalista catanese parla anche di uno dei momenti più bui della sua vita, quello in cui un hacker ha violato la sua privacy rendendo pubbliche alcune sue immagini privatissime. Infine, punzecchiata da Silvia Toffanin, la bella Diletta commenta le critiche ricevute dalla collega Paola Ferrari.

L’AMORE PER MATTEO MAMMI’
“Siamo felici, stiamo insieme da quattro anni e abbiamo un rapporto di grande complicità. Lui è il mio gol più bello nella vita privata, è un gol al novantesimo minuto. Mi piacerebbe diventare mamma con lui. Io poi ho una famiglia numerosa, siamo tanti fratelli. Crescere in una famiglia con tanti fratelli ti fa capire quanto è bello condividere la tua vita, soprattutto da bambino e da adolescente, con i fratelli. Sicuramente anch’io avrò una famiglia numerosa. Forse non avrò quattro figli come mia mamma perché quattro figli non sono pochi, sono un po’ impegnativi. Matteo non è geloso dei commenti che ricevo sui social. Poi certo mi dà qualche suggerimento, qualche consiglio, anche sul look”.

LA FAMIGLIA ALLARGATA DI DILETTA
“La mia è una famiglia moderna, perché è una famiglia allargata, ma anche molto tradizionale, siciliana. Mia mamma e mio papà sono stati bravissimi anche nel modo in cui hanno strutturato la casa. C’era un piano con tutti i miei fratelli dove io adoravo salire perché loro sono tutti più grandi di me. Con loro ho condiviso i momenti più belli della mia adolescenza. Adoravo questo equilibrio familiare e non volevo che fosse rovinato da qualche fidanzato. Quindi ero gelosissima delle mie tre sorelle e di mio fratello”.

IL RAPPORTO CON I GENITORI
“Mia madre è un riferimento essenziale per me (Diletta si è tatuata il suo nome, Ofelia, sul polso), abbiamo un rapporto quasi simbiotico. Il primo anno che sono andata a vivere fuori, da sola, è stato complicato. La sofferenza è durata un mese e mezzo. Superato il secondo mese, ho iniziato a divertirmi tantissimo. Da sola a casa si stava bene. Ho trovato un nuovo equilibrio, più da donna adulta. Papà è uno degli uomini più simpatici del mondo. Io e lui siamo molto simili caratterialmente. Mio padre è una roccia, è il mio riferimento. In questa foto con lui avevo dieci anni ed eravamo ad Acitrezza dove sono cresciuta e ho vissuto i momenti più belli della mia vita. La mia infanzia è stata meravigliosa”.

LE FOTO RUBATE
“Nella mia vita c’è stato un momento molto complicato quando mi hanno rubato delle foto dal cellulare e mio padre è stato quello che mi ha dato la forza per reagire. Non sai mai come può reagire un padre ad una cosa del genere. Invece lui mi ha dato la serenità, la calma e la lucidità per affrontare un momento che forse senza di lui non avrei vissuto in questo modo. Hanno anche pubblicato il mio numero di telefono su Facebook. Me ne sono accorta perché un mio amico mi ha mandato un messaggio. In un’ora il mio telefono era completamente fuori controllo. Il numero ha iniziato a girare e mi sono arrivati tantissimi messaggi su Whatsapp, chiamate e videochiamate. Il telefono si è spento perché c’è stato un sovraccarico di chiamate, una cosa surreale. Sono uscite della foto che avevo su iCloud che io neanche sapevo di avere perché erano vecchissime ma su questa memoria restano. Bisogna stare molto attenti, mettere password sicure. Provavo talmente tante emozioni insieme che non avevo ben chiaro quello che stava succedendo. La mia famiglia mi è stata molto vicino e quello è stato fondamentale per ricominciare. Per fortuna ho superato quel momento difficile. Chi subisce la violazione della privacy è una vittima, non è il colpevole”.

LE CRITICHE DEI COLLEGHI
“Il calcio è uno sport che è nato con gli uomini come anche il racconto del calcio. Adesso non è più così, ci sono tantissime donne molto preparate che sono autorevoli tanto quanto un uomo. Le critiche che ho ricevuto per fortuna non sono critiche costruttive. E’ capitato di leggere ultimamente critiche anche da parte di grandi professioniste dalle quali ti aspetti discorsi più eleganti (il riferimento è a Paola Ferrari, ndr.) o suggerimenti. Proprio perché sono grandi professioniste ti aspetti che ti possano dare un consiglio che possa aiutarti a crescere. Io poi sono una che osserva tantissimo, che ama studiare. Quindi quando arriva una critiche costruttiva sono prontissima ad accoglierla. Se sono critiche banali, allora non mi toccano. Paola Ferrari è la signora che ultimamente ha parlato di me. Lei mi ha attaccato sull’aspetto fisico, non su quello professionale. Non me l’aspettavo ma davvero non ci faccio caso e vado avanti senza problemi. Mi lascia indifferente”.

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