Claudia Koll e la conversione: "Sono stata afferrata da Dio. Prima avevo una vita inquieta" - Perizona Magazine

Claudia Koll e la conversione: “Sono stata afferrata da Dio. Prima avevo una vita inquieta”

Daniela Vitello

Claudia Koll e la conversione: “Sono stata afferrata da Dio. Prima avevo una vita inquieta”

| 23/04/2019

Claudia Koll si racconta a “Domenica In”. Com’è noto, l’ex attrice nota per essere apparsa nel film sexy di Tinto […]

Claudia Koll si racconta a “Domenica In”. Com’è noto, l’ex attrice nota per essere apparsa nel film sexy di Tinto Brass “Così fan tutte” e nella serie tv “Linda e il brigadiere” al fianco di Nino Manfredi, ha cambiato radicalmente vita e ha deciso di dedicarsi interamente alla fede e ai più bisognosi.

Nel 1995 la Koll, insieme ad Anna Falchi, affiancò Pippo Baudo alla conduzione del “Festival di Sanremo”. “Stavo lavorando in teatro, stavo facendo uno spettacolo e dovevo chiedere il permesso al produttore. Non ero libera – ricorda – Lui fu lungimirante e fermò lo spettacolo. Dopo Sanremo, infatti, ebbe un altro richiamo di pubblico. Per me significò immergermi in un mondo, quello televisivo, che non conoscevo. Fu molto pressante. In pochi giorni si dovevano fare interviste, servizi fotografici. Mi sono anche divertita a farlo. Però quando si è trattato di scegliere cosa fare dopo Sanremo, perché mi arrivarono altre proposte televisive, io comunque scelsi il teatro. La mia dimensione è sempre stata il teatro, ancora prima del cinema”.

L’ex attrice racconta così la conversione religiosa: “Nel 2000 c’è stata questa svolta. Quando feci ‘Valeria medico legale’, mi feci delle domande su cosa c’è dopo la morte. Amici buddisti mi parlavano di reincarnazione. Io comunque vengo da una famiglia cristiana, c’era in me una ricerca di senso della vita. Credo di essere stata afferrata da Dio. E’ lui che fa il primo passo. Quando ho passato la Porta Santa a San Pietro, non stavo cercando la misericordia di Dio, stavo solo accompagnando un’amica. Fu la svolta della mia vita. La mia vita si è legata a Giovanni Paolo II, l’ho incontrato diverse volte, ho cominciato a leggere tutte le sue omelie. Volevo imparare, volevo andare alla scuola di Dio. Dopo più di 20 anni che non frequentavo la Chiesa avevo sete di conoscenza. Fino a quel momento avevo avuto una vita inquieta, alla ricerca del senso dell’esistenza. Ho percepito la presenza di Dio nella mia vita e anche che dovevo cambiare. Non per dovere. Per amore, per stare meglio, per rinascere. L’inquietudine che avverto oggi è il bisogno di Dio, mi manca, ci sono dei momenti in cui vorrei percepirlo di più. E’ una relazione e, come tutte le relazioni, ha bisogno di una certa reciprocità”.

Dopo aver svelato che nella sua vita “non c’è posto per un compagno”, la Koll parla di Jean Marie, il ragazzo originario del Burundi che ha preso in affido diversi anni fa e che oggi ha 25 anni. “Ho incontrato tanti bambini prima di Jean Marie che avrei voluto portare a casa – spiega – In particolare uno in Etiopia, cui avevano appena ucciso la mamma. Però non è stato possibile portarlo in Italia. A distanza di anni, mi trovo in Burundi e mi dicono che c’è un ragazzo gravemente malato che ha bisogno essere curato. Mi attivo per portarlo in Italia e lo facciamo curare a San Giovanni Rotondo. Quando c’è stato bisogno di prendere delle decisioni importanti sulla sua salute, per un trapianto, il tribunale dei Minori me l’ha affidato perché ci voleva qualcuno che si prendesse la responsabilità. Così me lo sono ritrovato a casa, mi sono ritrovata ad occuparmi di un ragazzo e di tutti i suoi problemi, di salute e di inserimento”.

Infine, l’ex attrice ricorda con affetto l’amica e collega Laura Antonelli, scomparsa in solitudine nel 2015. “Ho cercato di farle sentire che le volevo bene, che non era da sola – dice – Le ho detto tante volte di aiutarmi con i poveri. Però lei non voleva uscire, non voleva entrare in relazione con il mondo esterno. Preferiva restare ritirata, pregava molto. Le parlavo della misericordia, le dicevo che non bisogna colpevolizzarsi e che quando Dio ti perdona ti fa nuova come creatura. Abbiamo condiviso dei momenti belli. Mi piaceva appoggiare la testa sulla sua spalla. Non so come spiegarlo, ma era come se in qualche modo desiderasse andarsene”.

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