In un’intervista rilasciata al quotidiano “La Verità”, Selvaggia Lucarelli – commentando il caso di Giulia Sarti – racconta un episodio […]
In un’intervista rilasciata al quotidiano “La Verità”, Selvaggia Lucarelli – commentando il caso di Giulia Sarti – racconta un episodio inedito del suo passato.
“Un giorno, anni fa, mi arrivò una telefonata da Lele Mora: ‘Guarda che c’è un tizio che ha un video in cui tu fai sesso e sta cercando di venderlo in giro – svela – Il primo impulso, che non riuscii a trattenere, fu quello di scoppiare a piangere. Mi fece coraggio, indagai, provai a risalire la catena; chiesi chi fosse il tipo, lo individuai, e solo così, dopo giorni di angoscia, ebbi la certezza che la ragazza del video non fossi io”.
La giornalista de “Il Fatto Quotidiano” racconta poi di aver ricevuto nell’ottobre 2016 “un messaggio da un ragazzo che mi diceva che esisteva una cartella dropbox, chiamata ‘la Bibbia’. Mi scrisse: ‘Dentro questo file ci sono cinque foto di Giulia Sarti’, la deputata del Movimento 5 Stelle. Foto ‘più esplicite’ di quelle in circolazione in questi giorni, “ma non entro nei dettagli”.
“Chiamai Marco Travaglio e gli chiesi il numero della Sarti, per avvisarla direttamente – spiega – Le mandai un messaggio, ma non mi rispose mai. Capisco che possa dare fastidio anche parlarne: rispettai la sua libertà”.