Ultimo ci ripensa e va da Fiorello: "Io di nuovo a Sanremo nel 2020? Per ora mi rilasso un po'" - Perizona Magazine

Ultimo ci ripensa e va da Fiorello: “Io di nuovo a Sanremo nel 2020? Per ora mi rilasso un po’”

Daniela Vitello

Ultimo ci ripensa e va da Fiorello: “Io di nuovo a Sanremo nel 2020? Per ora mi rilasso un po’”

| 12/02/2019

Sbollita la rabbia per la mancata vittoria al “Festival di Sanremo”, Ultimo ci ripensa e accetta l’invito di Rosario Fiorello. […]

Sbollita la rabbia per la mancata vittoria al “Festival di Sanremo”, Ultimo ci ripensa e accetta l’invito di Rosario Fiorello. Il cantante romano si è presentato ieri a “Il rosario della sera”, il programma che lo showman siciliano conduce su Radio Deejay.

In polemica con i giornalisti della sala stampa, Ultimo aveva dato forfait a “Domenica In” e non si era presentato neanche per la foto di rito che ogni anno vede i tre primi classificati insieme sulla cover di “Tv Sorrisi e Canzoni”.

“È una tradizione che i tre cantanti arrivati sul podio, verso le due e mezza si facciano scattare la foto e poi vadano a festeggiare mentre noi chiudiamo il giornale – ha spiegato ieri il direttore di “Sorrisi” Aldo Vitali in collegamento con “Pomeriggio Cinque” – Dopo la finale, lui era arrabbiatissimo e nonostante il suo entourage gli abbia consigliato di presentarsi almeno da noi, quindi lontano da occhi indiscreti, non ha voluto saperne”.

Ultimo era talmente infuriato da dire no persino all’ospitata dell’amico Fiorello che non aveva preso la sua assenza. “Voglio rivolgere un pensiero a Ultimo – aveva cinguettato rammaricato – Sarebbe dovuto essere ospite in radio oggi al Rosario della Sera alle 19 su radio Deejay, ma non verrà. Non so se è perché ho fatto un tweet in cui ho scritto: ‘Chi ha vinto, ha vinto. Inutile guardare madre, padre o percentuali’. Vorrei fare un appello a Ultimo dicendo che sta commettendo degli errori nonostante credo che abbia ragione. Però, per passare dalla ragione al torto ci vuole un attimo. La colpa non è di Mahmood, che c’entra? Puoi a caldo incaz*arti, ma rinnovo l’invito a Ultimo per venire in radio sdrammatizzare e ridere. In fondo stiamo parlando di un concorso di canzoni. Questo è il festival in cui tutto è stato travisato. Chi lo segue non deve consigliare al ragazzo di non andare ospite a Radio Deejay o di non presentarsi a Domenica In, quelli sono stati due grandi errori. E ve lo dico perché anche io feci lo stesso errore. Quando feci Sanremo non mi presentai a Domenica In. Chi mi stava vicino mi disse di andare via perché non avevo vinto ed ero arrivato quinto. In quel momento non capivo e me ne andai. Chi gestisce Ultimo non gli consigli questo. Il risultato è che Ultimo parli sui social e fa più danno”. Fiorello si era anche espresso sull’ipotesi di lasciare esclusivamente al pubblico a casa la scelta del vincitore del Festival: “Anche lasciare solo il televoto può essere un errore. Chi sono quelli che votano? I ragazzini, che hanno il cellulare in mano e votano, votano, votano. Si rischia che il voto sia falsato comunque e che vincano solo gli idoli pop”.

Ultimo ha dunque fatto un passo indietro e si è presentato in radio.  Fiorello ha provato a sdrammatizzare e ha cercato di fargli fare pace con i giornalisti. Prima gli ha fatto cantare  “la canzone che ha vinto il televoto di Sanremo”, ovvero “I tuoi particolari”, e poi una canzone dei Thegiornalisti, “Riccione”, con un testo adattato alla vicenda sanremese: “Sotto il sole, sotto il sole, di Sanremo, di Sanremo, quasi quasi mi pento… e non ci penso più”. Fiorello ha poi chiesto a Ultimo se tornerà al Festival. “Adesso magari ci rilassiamo un po’, poi in futuro si vedrà”, ha replicato l’artista di San Basilio.

Ieri Mauro Pagani, ex membro della Premiata Forneria Marconi e presidente della giuria d’onore che ha incoronato Mahmood vincitore, ha difeso la sua scelta e si è detto “stupefatto” per le critiche. “Per carità le polemiche a Sanremo ci sono sempre e perdere fa male a tutti, ma un tale livello di disinformazione mi pare offensivo”, ha dichiarato in un’intervista a “Rolling Stone”.

“Questo è il Festival della Canzone Italiana, non sono in gara i cantanti – ha spiegato – Non è una manifestazione di stima nei confronti degli artisti, una specie di premio alla carriera. Eppure tutti parlano molto dei personaggi e meno delle canzoni”. E riguardo al sistema di voto ha precisato: “Sanremo ha un regolamento pubblicato mesi prima che dice ‘da casa potete votare al costo di 51 centesimi, il vostro voto vale il 50%, mentre quello della sala stampa il 30 e la giuria d’onore il 20’. Questa regola è stata stabilita perché ai tempi in cui c’era solo il televoto il meccanismo era troppo vulnerabile ed esposto a possibili manipolazioni e scorrettezze. Per non parlare poi dei tempi in cui si votava con le schedine del Totip. Trovo curioso che la Rai si stupisca ora dell’importanza della giuria d’onore – un tempo chiamata di qualità -, visto che il regolamento lo hanno fatto loro e che è stato il Festival a invitarci tutti, uno per uno, un mesetto fa. Faccio questo mestiere da 53 anni: ho smesso di contare i miei concerti dopo i duemila ed erano ancora gli anni ’80 e ho partecipato come musicista, produttore o ospite a più di 150 dischi. Forse qualche competenza ce l’ho. Anche i miei colleghi della giuria possono tutti vantare esperienze nel campo della musica, della radio o della televisione, del cinema o del giornalismo. Cosa c’è da lamentarsi?”.

Infine, la stoccata a Ultimo: “Anche Maradona, Pelè o Messi sanno che ogni settimana possono perdere una partita e imparare a perdere è imparare a vivere… Anche i Beatles o Bowie non hanno avuto solo successi, e lo hanno accettato. E un artista che l’anno prima vince Sanremo Giovani e l’anno dopo non ci riesce, sarebbe auspicabile che non protestasse, soprattutto se il regolamento è rimasto lo stesso”.

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