A "C'è posta per te" il dramma del cestista 22enne di Cefalù morto in un incidente in moto - Perizona Magazine

A “C’è posta per te” il dramma del cestista 22enne di Cefalù morto in un incidente in moto

Daniela Vitello

A “C’è posta per te” il dramma del cestista 22enne di Cefalù morto in un incidente in moto

| 27/01/2019

Lacrime e commozione a “C’è posta per te” per la storia di Lorenzo De Lise, un cestista 22enne morto nel […]

Lacrime e commozione a “C’è posta per te” per la storia di Lorenzo De Lise, un cestista 22enne morto nel 2016 a Cefalù, in Sicilia, a causa di un tragico incidente in moto. Il giovane , che giocava nella Zannella Basket, ha perso la vita dopo essersi schiantato contro un camion di ritorno da una discoteca.

In studio, a “C’è posta per te”, c’è la sorella Cinzia che vuole scusarsi con la madre Carmela perché pensa di non avere rispettato il suo dolore.

“Il 23 luglio del 2016 muore il nostro uomo di casa – racconta la ragazza – Si chiamava Lorenzo ed era mio fratello. Aveva 22 anni ed era un uragano di allegria. Andiamo in discoteca con i cugini e lui decide di rientrare a casa prima di me e va in moto con un suo amico. Un camion della spazzatura fa una manovra senza vederlo e lo investe. Mio fratello viene trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Cefalù. Io e mamma ci precipitiamo lì. Ci dicono che siamo fortunate e che non è nulla di grave. Non è così perché poi mio fratello ha una crisi respiratoria, viene portato d’urgenza da Cefalù a Palermo, viene operato, finisce in terapia intensiva e il mattino dopo purtroppo muore. Mia madre ha fatto causa al pronto soccorso dell’ospedale di Cefalù. Non vuole soldi perché la vita di mio fratello non è quantificabile in denaro ma lo ha fatto per amore di verità”.

“Dopo il funerale, io ho un cedimento e inizio ad avere paura di tutto – continua – Ho paura di ammalarmi, ho paura che si possano ammalare mia mamma e tutte le persone a cui voglio bene. Non riesco più a uscire di casa, a studiare, a fare niente. Vado dallo psicologo per un anno intero. Per tutto quel periodo ho chiesto che non si parlasse mai di mio fratello e che mia madre non piangesse mai davanti a me. Lei lo ha fatto e si è confidata solo con le sue amiche. Adesso penso di essere guarita e credo sia arrivato il momento di ringraziarla per tutto quello che ha fatto per me e per avermi aiutato a convivere con il mio dolore. Se vuole, adesso lei può parlarne anche con me”.

Carmela accetta l’invito e si presenta in studio. “Mamma, ti chiedo scusa se sono stata una figlia difficile, pesante – dice Cinzia in lacrime – Nei momenti belli e brutti ho sempre avuto solo te. Sei tutto ciò che mi è rimasto. Per rimediare ai miei errori, voglio farti ricordare ciò che avevi scritto nella lettera per Lorenzo”.

Maria De Filippi ne legge un frammento: “Non avrei mai creduto di essere costretta un giorno a scrivere in memoria di mio figlio.  Quel figlio cresciuto troppo in fretta, che mi è stato portato via troppo in fretta in una maledetta sera d’estate. Quella sera, in cui non riuscivo a prendere sonno, ero inquieta. Lo aspettavo con il solito cornetto per fare colazione insieme quando è arrivata la telefonata che mi ha lasciato senza fiato. Era affettuoso, ottimista, divertente, il mio gigante buono pronto a difendere me, sua sorella e la sua famiglia dinanzi a qualsiasi avversità. Ho sempre cercato di non fargli mancare niente e adesso è lui a mancare a me. Oggi prego affinché la sua breve vita possa essere da esempio per tutti quei ragazzi che sprecano il proprio tempo. Ragazzi, impegnatevi sempre in qualcosa di importante per raggiungere i vostri obiettivi come Lorenzo. Siate altruisti e positivi, gioite di ogni singolo istante passato con i vostri cari e sognate. Vivi sempre in me. Ti amo profondamente. La tua mamma”.

Cinzia parla così di Lorenzo: “Era un bellissimo ragazzo e un valoroso giocatore di basket. Era il figlio riuscito meglio, più simpatico, più affettuoso, più allegro di me. Era bello da perdere la testa”. Insieme avevano superato il momento in cui il padre se n’era andato di casa per rifarsi una vita con un’altra donna. Cinzia aveva 10 anni, Lorenzo 14.

“Poi la sberla ancora più violenta e feroce: un giro in moto, un camion che sbaglia manovra e il campione di basket che se ne va per sempre lasciandoti sola con il cornetto per la colazione che gli avevi comprato per la mattina ancora intatto e milioni di lacrime salate – ricorda Cinzia – Non ho saputo sostenerti, ti ho dato troppe preoccupazioni e di questo adesso mi sento in colpa. Sono stata stupida, egoista e di questo voglio chiederti perdono. Tu mi hai permesso di guarire dai miei attacchi di panico, dall’ansia che non mi faceva dormire la notte dopo che Lorenzo ha smesso di vivere. Hai rinunciato alla tua terapia per permettermi di pagare la mia. Tu accontenti sempre tutti, ti prego tu accontenta me. Torna a uscire con le tue amiche, a sorridere, ad avere voglia di vivere”.

Dopo aver abbracciato alcuni parenti, entrano in studio Marco Bocci e Giulia Michelini. I due attori sono la sorpresa per Carmela.

“Tua figlia vuole ridarti tutta la forza che tu le hai dato per sopravvivere e resistere. Le cose belle vanno godute e oggi deve essere una sera bella. Io per ricordare le cose belle, tenevo sempre nel portafogli qualcosa che mi desse l’odore che quelle cose potessero durare per sempre. Ti regalo un bracciale con il simbolo dell’infinito. Ogni volta che ti succede una cosa bella, tocca questo bracciale in modo che quella cosa rimanga un po’ di più con te. Con me funziona”, dichiara Bocci.

“Devi pensare a un nuovo inizio e anche un po’ più a te – gli fa eco la Michelini – Lei è la dimostrazione di quanto è grande tutto ciò che hai fatto. Siete due donne forti, piene di energia e caparbietà. Quello che si vede nei suoi occhi è tanta purezza”. L’attrice regala a Carmela un grembiule (nella tasca c’è una sorpresa misteriosa) e un anello a cui manca una pietra: “Perché la pietra sei te. Basta con i sensi di colpa”. La busta si apre e madre e figlia si abbracciano.

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