Cecchi Gori: "Tom Cruise spericolato nelle stradine del Palermitano, non so come ne uscimmo illesi" - Perizona Magazine

Cecchi Gori: “Tom Cruise spericolato nelle stradine del Palermitano, non so come ne uscimmo illesi”

Daniela Vitello

Cecchi Gori: “Tom Cruise spericolato nelle stradine del Palermitano, non so come ne uscimmo illesi”

| 17/01/2019

In un’intervista rilasciata a Elvira Serra per “Liberi Tutti – Corriere della Sera”, Vittorio Cecchi Gori, 76 anni, torna indietro […]

In un’intervista rilasciata a Elvira Serra per “Liberi Tutti – Corriere della Sera”, Vittorio Cecchi Gori, 76 anni, torna indietro con la memoria al 24 dicembre 2017, giorno in cui fu colpito da un’ischemia che lo portò a restare in ospedale sino al 3 marzo 2018.

“Non sono uno che soffre di depressione, ma avevo subito l’ennesima delusione, ero stato tradito da professionisti che curavano i miei interessi ed erano anche miei amici, mi sembrava di non saper più distinguere le persone. Ero solo”, ricorda.

A salvargli la vita fu un’amica di vecchia data. “Maria Grazia Buccella, il vero grande amore della mia vita: mi è rimasta vicina, mi vuole bene, vuole bene ai miei figli – spiega – L’amore si trasforma, diventa qualcos’altro. Era venuta a trovarmi, fu lei a portarmi al Gemelli, avevo rifiutato l’ ambulanza”.

L’ex moglie Rita mise da parte i vecchi rancori e volò al suo capezzale insieme al figlio. “Quando ho riaperto gli occhi e ho rivisto Mario, è nata la luce. Mentre ero in rianimazione non ha mai lasciato la stanza. Mi ha fatto guarire lui”, racconta.

Quindi Cecchi Gori parla di come la madre vedesse le sue donne. “È arrivata fino alla Marini, mi disse che era un animalone – svela – Si era dispiaciuta per il matrimonio che non andava bene, ma non ha mai voluto mettere bocca. Le piaceva Ornella Muti: avevamo avuto una storia ai tempi di Eutanasia di un amore”.

Infine, l’ex produttore cinematografico racconta un aneddoto legato a Tom Cruise. “Stavamo girando in Sicilia ‘To Forget Palermo’, con Mimi Rogers, ai tempi sua moglie – ricorda – A un certo punto lui e altri dissero di voler giocare a pallone e pensai che bello, ma in realtà intendevano il basket. Non appena mi lanciarono quella palla pesante mi ruppi il mignolo destro, è ancora storto. Per l’ospedale si impuntò di voler guidare lui, sulle stradine del Palermitano come se fosse in ‘Top Gun’: non so come abbiamo fatto ad arrivare illesi al pronto soccorso…”.

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