Morte Mayer, l'intervista in cui disse: "Belen? Con Padre Pio e i cani in copertina vendo più copie" - Perizona Magazine

Morte Mayer, l’intervista in cui disse: “Belen? Con Padre Pio e i cani in copertina vendo più copie”

Daniela Vitello

Morte Mayer, l’intervista in cui disse: “Belen? Con Padre Pio e i cani in copertina vendo più copie”

| 30/11/2018

Il mondo del gossip perde il suo re indiscusso. La notizia della scomparsa di Sandro Mayer, venuto a mancare stanotte […]

Il mondo del gossip perde il suo re indiscusso. La notizia della scomparsa di Sandro Mayer, venuto a mancare stanotte all’ospedale Fatebenefratelli di Roma, è arrivata come un fulmine a ciel sereno e ha sconvolto un po’ tutti (SCORRI LA FOTOGALLERY IN ALTO CON IL CORDOGLIO DEI VIP).

Direttore di “DiPiù” dal 2004, Mayer guidava da 14 anni la rivoluzione del magazine popolare lanciato sul mercato da “Cairo Editore” a 1 euro che è riuscito ad imporsi come il settimanale familiare più venduto in Italia. Incurante di critiche e sfottò, il giornalista preferiva coltivare il rapporto diretto con i personaggi del mondo dello spettacolo snobbando gli uffici stampa.

Figlio di un chimico e di una casalinga originaria di Napoli, dove ha vissuto fino all’età di 15 anni e dove si è formato “ascoltando la gente dei bassi e i discorsi dell’aristocrazia partenopea”, Mayer intervistò Gheddafi, Reagan e Indira Ghandi e fu testimone  di nozze di Maria Beatrice, figlia di Umberto di Savoia, ultimo re d’Italia.

Tra i suoi scoop più clamorosi, quello che raccontò con dovizia di particolari al settimanale “F”: “Ero direttore di Gente e di Eva tremila e mi trovavo in Costa Azzurra in vacanza. Mi raggiunse un fotografo per mostrarmi un servizio clamoroso, sembrava maneggiasse una bomba. Quando vidi le foto al bar dell’hotel Negresco di Nizza ancora un po’ cado dalla sedia: ritraevano il marito di Stéphanie di Monaco, Daniel Ducruet, in una performance a luci rosse con una ballerina. Chiamai subito Alberto Rusconi che comunque era un tipo frizzantino e mi autorizzò l’acquisto, anche se erano un sacco di soldi. Dovevo però pubblicare due servizi: quello più hot andò su Eva e uno più sobrio su Gente. Successe il finimondo: Stéphanie chiese il divorzio. Ma non fu certo colpa mia”.

Direttore di “Gente” per 20 anni, mise la firma sul numero record che vendette un milione e mezzo di copie. In copertina, Edwige Fenech in costume da bagno. “Ero convinto che a vendere fosse stata la sua bellezza – svelò a “F” – invece il distributore mi disse che era stata la dieta di Rosanna Lambertucci. L’avevo incontrata in tv e insieme ci eravamo inventati la dieta personalizzata. Un successo clamoroso per cui ci hanno odiati. Povera Lambertucci”.

Dalla dieta della Lambertucci alla folgorazione per Padre Pio, presenza fissa sulla cover di “DiPiù”. “Sono credente ma non quanto la gente pensa, non sono praticante – spiegò – È successo che una notte Padre Pio mi è apparso ed era incavolato nero perché non lo mettevo sul giornale; io nel sogno gli rispondevo: ‘Non ti metto perché non fai vendere’. E lui: ‘Tu mettimi e vediamo’. La mattina dopo ero talmente turbato che feci riaprire il giornale per inserire qualcosa sul santo e misi pure lo strillo in copertina. Nei giorni successivi il distributore mi disse che il giornale era andato a ruba per Padre Pio. Venne fuori che aveva molti fedeli, anche tra gli attori, anche se mediaticamente se ne parlava poco. Da allora è nato un legame e non faccio più un numero senza Padre Pio”.

Indimenticabile la frecciatina a Belen Rodriguez. “Con Padre Pio e i cani in copertina vendo più copie”, sentenziò in un’intervista rilasciata a “Libero” nel novembre del 2017. “Io non l’ho mai incrociata, strano, ma bisogna dire che se una ragazza sconosciuta che arriva dall’Argentina si impone in quel modo qualche dote ce l’ ha. Uno dice: cosa sa fare? Io: ha carisma”, aggiunse.

Nella medesima intervista, Mayer fece un’analisi sui personaggi che tirano più in edicola. “Non ce n’ è uno in particolare, dipende sempre da quello che scrivi. Dalla notizia – confidò – La Hunziker può andare a volte, altre di meno. Così Maria De Filippi, la Ventura. Non scelgo il personaggio per vendere di più ma per passione per la storia. Adesso sta passando l’idea del giornalismo senza notizie, ma il lettore non è fesso. Va all’edicola, vede il tale vip in copertina, sbircia, poi il giornale lo rimette giù se legge un titolo e pensa: ‘Beh, ma non mi dite niente di nuovo’”.

Il personaggio che va per la maggiore tra i politici? “Quello che piace di più nel bene o nel male è sempre lui. Berlusconi – spiegò il giornalista – Ha carisma, da 30 anni fa notizia. Berlusconi ‘si dà’: mostra la sua casa, anche la sua ricchezza, non si vergogna. Uno che si sa gestire è Matteo Salvini … Come Berlusconi, ha capito che deve ‘darsi’. Giulio Andreotti faceva politica ma andava anche al Bagaglino. Renzi si dà da fare, si mostra in vacanza, in costume. Agnese era un’ottima first lady. I politici italiani devono entrare nelle case della gente con le loro vite, esibirsi in casa, con i figli, all’americana. Lo ha fatto Obama, poi Trump. Prima ha mostrato tutti i figli poi ha capito che il personaggio era Melania, che ora è ovunque. Da noi c’è più chiusura. Si fanno vedere ermetici”.

Lo stesso Mayer finì nel mirino del gossip per via del presunto parrucchino con cui si presentò in tv dopo anni di calvizie. “Non è un parrucchino, ma un trattamento che non mi decidevo a fare perché troppo costoso – precisò a “F” – Un giorno mi sono guardato allo specchio e ho capito che dovevo superare quel blocco, era una spesa che, dopo anni di onorata carriera, potevo permettermi. E l’ho fatto. Per me”.

Il direttore di “DiPiù” lascia la moglie Daniela e la figlia Isabella. A “F” raccontò così l’incontro con la donna della sua vita: “Dopo la laurea in Scienze politiche mio padre mi obbligò a fare un concorso per un posto fisso in Fiat. Mi impegnai al massimo per essere bocciato, invece mi presero. Ma alla fine convinsi i miei a lasciarmi partire per Londra: volevo imparare l’inglese. Iniziai come sciacquapiatti e finii capocameriere. La mancia più ambita, mezza corona, me la lasciò una ragazza italiana che studiava a Cambridge. Quella moneta la conservo ancora e lei è diventata mia moglie”.

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