Il famoso comico si copre il volto con le mani e inizia a singhiozzare: "E' un dolore troppo grande" - Perizona Magazine

Il famoso comico si copre il volto con le mani e inizia a singhiozzare: “E’ un dolore troppo grande”

Daniela Vitello

Il famoso comico si copre il volto con le mani e inizia a singhiozzare: “E’ un dolore troppo grande”

| 18/11/2018

Ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo”, Gabriele Cirilli ricorda la madre Augusta scomparsa di recente. Durante il racconto, il comico […]

Ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo”, Gabriele Cirilli ricorda la madre Augusta scomparsa di recente. Durante il racconto, il comico si scioglie in lacrime e tra, un singhiozzo e l’altro, condivide con i telespettatori il peso che porta sul cuore.

“Quant’è bella la mia vecchietta – dice guardando una foto della madre – Se n’è andata dieci giorni fa. Io sono un comico e la gente è abituata a vedermi ridere. Però in questo caso…(Cirilli inizia a singhiozzare e si copre il volto con le mani, ndr.) Vi chiedo scusa…ho pianto poco. Perdonatemi! Ho dovuto piangere poco perché bisogna sempre far vedere che sei su…perché sei un comico. Non avrei voluto piangere qui davanti a tutti. Silvia, scusami. Non è mio stile. Sono sempre col sorriso, sicuramente mi criticheranno tutti”.

“La mamma è la mamma, io poi ero molto legato a lei – spiega – Pur vivendo lontani, ogni santo giorno la chiamavo e ci facevano delle chiacchierate. Io sono un po’ ipocondriaco, quindi quando sentivo un doloretto lei mi rassicurava. Quando c’è stato il funerale di mamma, venivano, piangevano e dovevo io rincuorare gli altri. Pensa te! Scusate se sono scoppiato così all’improvviso, ma ho accumulato…accumulato. Il dolore dura tutta la vita e questo lavoro lo faccio grazie a mia madre. Questo carattere così estroverso l’ho preso da lei. Lei era una pazza scatenata. Da emiliana vera, ballava in ogni occasione. Poi era una donna che si è sempre data agli altri, faceva del bene a tutti, andava a fare assistenza negli ospedali. Mi sosteneva in tutto, mi ha portato alla scuola di Proietti e dopo che mi hanno preso mi accompagnava alla prime serate che io facevo di cabaret. Quando mia moglie non poteva venire perché lavorava ancora in farmacia, veniva mamma. Quando non ha potuto più accompagnarmi per le sue patologie, non sai che sofferenza”.

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