Il servizio choc de "Le Iene": "Ecco come i supermercati riciclano la merce scaduta" - Perizona Magazine

Il servizio choc de “Le Iene”: “Ecco come i supermercati riciclano la merce scaduta”

Daniela Vitello

Il servizio choc de “Le Iene”: “Ecco come i supermercati riciclano la merce scaduta”

| 14/11/2018

Dopo il servizio sul reparto macelleria, l’inviato de “Le Iene” Giulio Golia racconta come il cibo scaduto venga riconfezionato con […]

Dopo il servizio sul reparto macelleria, l’inviato de “Le Iene” Giulio Golia racconta come il cibo scaduto venga riconfezionato con una nuova data di scadenza in tutti i reparti di molti supermercati: frutta e verdura, pescheria, pasticceria, gastronomia. La merce scaduta viene riciclata in ogni modo alla faccia della salute di chi compra.

Dopo decine di segnalazioni da parte di dipendenti di svariati supermercati, Giulio Golia ne intervista alcuni che preferiscono mantenere l’anonimato nel timore di perdere il posto di lavoro.

“Si fa ovunque. Ho cambiato più catene di supermercati della grande distribuzione e in ogni supermercato ho visto queste cose – spiega il primo – Si ritira il prodotto che oggi è scaduto, si sconfeziona, si riconfeziona e si ricambia l’etichetta. E la scadenza si va a cambiare. Anziché essere scaduto oggi, scadrà domani, dopodomani, dipende poi dal prodotto. Finché proprio non è a livelli di indecenza che lo apri e senti puzza. Avete fatto il servizio sulla macelleria ma questo avviene in tutti i reparti. Frutta e verdura, pescheria, gastronomia, panetteria. I formaggi? Se sulla faccia del formaggio inizia ad esserci muffa, si può pulire, riconfezionare e rimetterlo fuori in vendita. Per quanto riguarda la frutta, soprattutto d’estate quando viene tagliata l’anguria a spicchi, viene confezionata dall’addetto. Quando scade, viene risollevata, cambiata l’etichetta”.

La Iena dà la parola ad una donna che lavora nel reparto gastronomia. “Scadono le uova? L’uovo è portatore di salmonellosi. Magari scadute da una settimana o due, vengono messe in offerta le frittate e fai frittate di tutti i tipi: frittate di cipolle, frittate di zucchine, frittata di peperoni. E tutto viene fatto per le rese – svela la testimone – Se io devo comprare le uova, non le compro perché sono scadute dall’altro reparto. Io risparmio perché me le regalano. Alla fine del mese, non ho comprato le uova, però tutto il mese ho utilizzato le uova. Ho risparmiato 50 euro di uova e la resa mi sale di un punto. Più uno, più due, più tre…e quelli sono soldi. Vale per tutti i reparti. Il latte, il reparto non lo compra mai, poi quello fresco scade tutti i giorni. Se guadagno 5000 euro al mese di reparto, ne dovrei spendere 2000 di materia prima. Invece di spendere 2000 ne spendo 500 e l’azienda ci guadagna, il reparto guadagna e tu sei un genio avvelenando la gente. Il reparto dei freschi, praticamente, funge da riciclo. Le polpette e i polpettoni vengono fatti quando la roba è muffa”.

“Una volta mi è capitata una carne verde con le bolle, me l’hanno fatta buttare nel macinato misto – confessa un’altra – Oppure altra roba, sempre nera che sarebbe da buttare, mi facevano togliare le parti più brutte. La carne tritata? La ritritavo, me la facevano riconfezionare e la rimettevo fuori”.

E’ la volta di un uomo il cui volto è coperto da un cappuccio: “E’ abitudine nei reparti rietichettare questi prodotti per evitare gli sprechi. Ho girato quattro centri commerciali e in tutti fanno la stessa cosa. Ci sono stati problemi di intossicazione, clienti che sono andati al pronto soccorso a farsi refertare e poi interveniva l’assicurazione”.

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