In occasione dell’uscita del nuovo libro “Scritto a mano, pensato a piedi” (RaiLibri), Vincenzo Mollica si racconta in un’intervista al […]
In occasione dell’uscita del nuovo libro “Scritto a mano, pensato a piedi” (RaiLibri), Vincenzo Mollica si racconta in un’intervista al settimanale “Oggi”. Il noto giornalista di spettacoli e critico televisivo del Tg1, oggi 65enne, parla per la prima volta del suo dramma.
“Ora che la vista mi si è ristretta, si è ristretta anche la scrittura e ho ritrovato il gusto che avevo da bambino per le rime”, svela al magazine. “Per questo libro è stato centrale l’iPhone – racconta – gli aforismi li dettavo a Siri, che li scriveva per me. E i disegni che ho inserito, ispirati ad Andrea Pazienza e Keith Haring, li ho disegnati con le dita grazie a un’app”.
Mollica parla anche dei suoi affetti: “Oltre a mia moglie Rosa Maria e a mia figlia Caterina, ho avuto due grandi soddisfazioni nella vita: sono diventato Vincenzo Paperica, papero protagonista di 13 storie di Topolino; sono stato una domanda orizzontale e anche verticale nei cruciverba della Settimana enigmistica”.
E pensando alla morte aggiunge: “Ho dato disposizioni precise a mia moglie: quando morirò, sulla lapide voglio un’immagine di Paperica e la scritta: ‘Qui giace Vincenzo Paperica che tra gli umani fu Mollica’”.