Alessandro Gassmann: “Facevo uso di tranquillanti, mio padre mi ha obbligato a fare l’attore” - Perizona Magazine

Alessandro Gassmann: “Facevo uso di tranquillanti, mio padre mi ha obbligato a fare l’attore”

Daniela Vitello

Alessandro Gassmann: “Facevo uso di tranquillanti, mio padre mi ha obbligato a fare l’attore”

| 29/10/2018

Ospite di “Domenica In”, Alessandro Gassmann svela il suo volto pubblico e privato. A Mara Venier racconta della sua infanzia, […]

Ospite di “Domenica In”, Alessandro Gassmann svela il suo volto pubblico e privato. A Mara Venier racconta della sua infanzia, del padre Vittorio e di come ha intrapreso il mestiere di attore.

“Che bambino ero? Abbastanza schivo e chiuso – esordisce – Amavo molto stare da solo, nella natura. Mi ero anche iscritto ad Agraria, poi è capitato questo mestiere. All’inizio lo facevo perché ero belloccio e mi piaceva essere indipendente. Però non ci credevo tanto. Poi ho scoperto che poteva anche essere un luogo dove togliersi delle soddisfazioni. Mio padre mi ha obbligato a fare l’attore”.

Gassmann Jr. racconta di avere assunto tranquillanti in passato per superare l’ansia e la paura di andare in scena, soprattutto a teatro: “Adesso non li uso più. In teatro, anche dopo 100-150 repliche, ho sempre paura e questo mi permette di non annoiarmi e soprattutto di non accontentarmi di quello che faccio. Mi capita spesso anche quando faccio cinema. Continuo a essere spaventato, non tanto al cinema, ma al teatro perché faccio fatica a entrare in scena. Ho trovato la soluzione diventando regista dei miei spettacoli. Mio padre, quando ha avuto il grave problema della depressione, lo affrontava parlandone e questo lo ha aiutato tanto. Anzi, a chi soffre di depressione, dico parlatene perché non è una cosa di cui vergognarsi”.

L’attore parla anche della sua lunga unione con Sabrina Knaflitz dalla quale ha avuto il figlio Leo (concorrente nell’edizione in corso di “X Factor”, ndr.): “Io e mia moglie ci siamo fidanzati nel 1993 e sposati nel 1998. Sono tanti anni e la cosa incredibile è che continua a sopportarmi. Sono veramente baciato dalla fortuna. Fu un matrimonio molto bello, in un piccolo paese in Toscana, con 18 persone. Mi fa piacere ricordarlo perché c’era anche mio padre, che morì due anni dopo. Era un matrimonio riparatore perché lei era gravida. I miei fratelli? Noi siamo quattro da quattro mogli diverse. Non ci troviamo mai tutti insieme”.

“Sei un uomo realizzato e sereno?”, chiede Mara Venier. “Sereno non credo sia la parola giusta, la serenità spero di non raggiungerla mai – replica – Sono frenetico, iperattivo e stakanovista, ma al contrario di mio padre riesco a staccare e quella è la mia salvezza”.

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GUARDA L’INTERVISTA (dal minuto 00:41:20)

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