Signorini a cuore aperto: "Quando ero malato, ho pensato di non farcela" - Perizona Magazine

Signorini a cuore aperto: “Quando ero malato, ho pensato di non farcela”

Daniela Vitello

Signorini a cuore aperto: “Quando ero malato, ho pensato di non farcela”

| 04/10/2018

Alfonso Signorini si è confessato a cuore aperto in una lunga intervista rilasciata a “Matrix”. Giornalista, scrittore, regista di opere […]

Alfonso Signorini si è confessato a cuore aperto in una lunga intervista rilasciata a “Matrix”. Giornalista, scrittore, regista di opere liriche, opinionista al “Grande Fratello Vip”, Signorini ha esordito parlando della sua famiglia e dei suoi sogni da bambino.

“Da piccolo avrei voluto fare l’astronauta, avevo bisogno di evadere – ha raccontato a Nicola Porro – Passavo le ore a guardare le stelle, ero affascinato dalla luna. Avevo circa 8 anni quando mia sorella 15enne mi disse: ‘Guarda che nessun uomo è mai stato sulla luna’. Ancora oggi lei sostiene questo. Da piccolo mi piaceva scrivere, non ero un giocherellone. Uno dei miei temi in quarta elementare, sull’omicidio di Calabresi, fu pubblicato sul giornalino della scuola”.

“I miei genitori avevano un sogno: comprarsi una casa – ha svelato – Purtroppo non ce l’hanno mai fatta perché sono rimasti in affitto sino all’ultimo. Quando avrei potuto comperarla io per loro, papà non c’era più e la mamma non era in grado di abitare da sola. Mio papà non ha visto il mio successo professionale e questo mi dispiace molto. La mamma sì”.

“A me piace molto ascoltare. Oggi siamo abituati a parlarci addosso e non ascoltiamo mai la persona che abbiamo di fronte. Io ho ascoltato talmente tanto che sono diventato sordo e ora porto l’apparecchio”, ha aggiunto con molta autoironia tirando fuori dall’orecchio un piccolo strumento per non udenti.

“Non lascerei la direzione di ‘Chi’ per nulla al mondo – ha spiegato – Mi considero un ‘sarto’ del giornalismo perché taglio a mano una ad una tutte le foto che vedete in pagina. Quando arriva il capo grafico, io già l’ho impaginato…Mi piacerebbe fotografare Papa Ratzinger, credo sia una persona meravigliosa. Vive già in una dimensione spirituale altissima”.

Signorini ha rinnegato l’etichetta di moralizzatore nei reality che sembra essergli stata cucita addosso. “Non mi sento moralizzatore, mi sento di difendere dei valori nei quali credo profondamente – ha precisato – Ci chiamano ad esprimere un’opinione e già è un lusso avercela. A me non scandalizza il termine opinionista, ma l’abuso che si fa di questo termine”.

La più grande passione di Signorini? “La musica è sempre stata la mia compagna di vita. L’unica cosa per cui tradisco il lavoro che faccio è la musica. Io studio 2-3 ore al giorno, dal lunedì alla domenica. Posso vivere senza fare la televisione e senza fare i giornali, non potrei mai vivere senza la musica. E’ il mio nutrimento”.

“Qual è il momento della tua vita in cui hai detto non ce la faccio?”, ha chiesto Nicola Porro. “La mia malattia (la leucemia, ndr.). Non era semplice uscirne – ha replicato il giornalista – Quando ero in ospedale, con un ago nel braccio, ho pensato che forse non ce l’avrei fatta. Mi ha aiutato la fede che ho sempre avuto e ringrazio il cielo perché è un dono”.

Della sua malattia, si è scoperto, non aveva parlato a nessuno. “Io sono come i gatti, reagisco male al dolore – ha dichiarato – Me ne sto per i fatti miei in un angolo a leccarmi le ferite. Non lo sapeva nessuno. Nemmeno il mio compagno e mia sorella. Leggere la preoccupazione negli occhi delle persone a cui vuoi bene è come morire”.

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