Ospite di Caterina Balivo a “Vieni da me”, Flavia Vento spara a zero contro Teo Mammucari e “Libero”, il programma […]

Ospite di Caterina Balivo a “Vieni da me”, Flavia Vento spara a zero contro Teo Mammucari e “Libero”, il programma in cui fece la sua apparizione nel ruolo della valletta ‘sotto il tavolo’ cui deve la popolarità.

“Io non devo proprio niente a Teo Mammucari, anzi, se non facevo Libero era pure meglio – dichiara a sorpresa – Mi ha lanciato come una scema. Non mi ha aiutato in niente quel programma, era meglio che continuavo a fare l’attrice. Mi ha rovinato solo l’immagine”.

“Sicuramente è stato un programma divertente ma la mia figura non fu esaltata, ma denigrata – aggiunge – È stata un’etichetta troppo pesante e troppo forte che mi sono portata per troppo tempo e non è stato bello. Io ho un’anima e una dignità”. Alla domanda della conduttrice “perché hai accettato di farlo?” ha replicato: “Sono stata inconsapevole. Avevo vent’anni e non capivo bene”.

Madre olandese, padre italiano, la showgirl romana ha chiuso con gli uomini e ha scelto la fede e l’amore per i suoi cani. A “Vieni con me” conferma di essere casta da tre anni.

“Purtroppo nel corso della mia vita ho trovato soltanto uomini sbagliati – spiega – Quindi mi sono dedicata ad altro. Sono diventata casta perché non mi va più di avere tutti questi corteggiatori inutili. Diciamo che sto cercando marito. Mi sono dedicata alla preghiera. Ci sono arrivata da sola e sono molto orgogliosa di questo perché la mia famiglia non è credente”.

La Vento parla anche del bacio scambiato con Bruce Willis in un locale (“Avevo 20 anni, mi sono ripresa dopo due anni”), accenna al legame con l’attore Fabrizio Bentivoglio (“A lui non piaceva il termine fidanzato. E’ stata una bella storia, bei ricordi. Però era troppo più grande di me. Non amo parlarne. Mi ha fatto soffrire”) e riguardo al presunto flirt con Francesco Totti (l’ex calciatore nega, ndr.) dice: “Sono passati 13 anni, la mia vita è andata avanti, la sua pure. Quindi è inutile stare qui a parlarne. Non ha senso”.

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