Davide Astori non sarebbe morto nel sonno e se fosse stato in compagnia si sarebbe potuto salvare. E’ il risultato […]
Davide Astori non sarebbe morto nel sonno e se fosse stato in compagnia si sarebbe potuto salvare. E’ il risultato della nuova perizia medico-legale redatta da Carlo Moreschi e Gaetano Thiene incaricati dal pm Barbara Loffredo di far luce sull’ improvvisa scomparsa del 31enne capitano della Fiorentina, avvenuta nella notte tra il 3 e il 4 marzo in un hotel di Udine dove alloggiava con la sua squadra.
L’esito della perizia ribalta sostanzialmente l’ipotesi di morte per bradiartimia venuta fuori dall’autopsia. Il cuore del calciatore non avrebbe smesso di battere lentamente nel sonno. Al contrario, Astori sarebbe morto per tachiaritmia. Il suo cuore avrebbe quindi subito un’improvvisa accelerazione dei battiti provocando il decesso dello sportivo. Si tratterebbe del primo e ultimo sintomo di una patologia che mai era stata riscontrata prima in un atleta sano e sottoposto a costanti controlli.
Secondo i periti, quindi, Astori non sarebbe morto nel sonno e forse, ma è solo un’ipotesi, si sarebbe potuto salvare se avesse condiviso la stanza con un compagno di squadra.
La sera prima, nulla lasciava presagire la tragedia. Alle 23.34 di sabato 3 marzo il compagno di squadra Marco Sportiello mandava un messaggio Whatsapp ad Astori con il quale aveva appena terminato una partita alla Playstation. “Hai dimenticato le scarpe da me”, lo avvisava. “Grazie, le scarpe non mi servono. Le prendo domattina prima di colazione”, replicava il capitano della Fiorentina che non recupererà mai più le sue scarpe poiché perderà la vita nelle ore successive. La mattina dopo, alle 9.30, sarà ritrovato senza vita nel suo letto, steso su un fianco sotto le coperte. Il cellulare sarà ritrovato sul comodino.
Astori ha lasciato la compagna Francesca Fioretti, ex concorrente del “Grande Fratello” e di “Pechino Express”, e la figlia Vittoria, di 2 anni.
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