Claudio Lippi contro "Domenica In": "E' stato avvilente. Cristina Parodi? Conduzione asettica" - Perizona Magazine

Claudio Lippi contro “Domenica In”: “E’ stato avvilente. Cristina Parodi? Conduzione asettica”

Daniela Vitello

Claudio Lippi contro “Domenica In”: “E’ stato avvilente. Cristina Parodi? Conduzione asettica”

| 01/06/2018

In una lunga intervista al settimanale “Spy”, Claudio Lippi si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Reduce da una stagione non […]

In una lunga intervista al settimanale “Spy”, Claudio Lippi si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Reduce da una stagione non proprio brillante a “Domenica In” in quella che inizialmente doveva essere un’esperienza da co-conduttore al fianco delle sorelle Parodi (il suo ruolo è stato notevolmente ridimensionato in corso d’opera), Lippi spende parole durissime.

“L’esperienza di “Domenica in” mi ha avvilito – confessa – Mi hanno fortemente voluto nel cast sin dall’inizio, ma dalla prima puntata c’è stato un uso improprio della mia persona e non si è più potuto recuperare. Il progetto con le signore Parodi, ahinoi, è fallito sul nascere”.

“Tutto si è concentrato su Cristina (Parodi, ndr), senza però capire a cosa si andasse incontro – spiega – A un prodotto urlato come “Domenica live”, pur condotto con grande maestria e professionalità, si contrapponeva una linea signorile ma senza contenuti. La conduzione della Parodi non è criticabile, ma è stata asettica ed è mancato il coinvolgimento”.

“Ho fatto quel che mi è stato chiesto, cioè niente, e ho portato avanti faticosamente la mia inutile presenza – aggiunge – Spesso mi sono chiesto ‘Che ci faccio qui?’. Ho mandato un messaggio alla Parodi sul finale di trasmissione. Le ho detto che non è stato piacevole ignorare la mia presenza: tutti meritano rispetto, io non l’ho riscontrato. Non è una polemica, ma una constatazione”.

Lippi si esprime anche sulla scelta della Rai di continuare a mandare in onda “L’Eredità” anche dopo la morte di Fabrizio Frizzi. “Leggo che Flavio Insinna farà ‘L’Eredità’ ma per me quel programma, dopo la scomparsa di Frizzi, dovrebbe essere ritirato come il numero dieci di Rivera – dichiara – Nulla contro Insinna, ma mi sembra un’operazione poco rispettosa di alcune componenti. C’è ancora un universo televisivo che rimpiange una televisione fatta di ironia, educazione e buon gusto. Valori riconosciuti a Fabrizio Frizzi solo dopo la sua morte. Ho fatto fatica, al suo funerale, a non gridare contro certe persone che lo avevano massacrato o ignorato, ma che erano lì. L’ipocrisia di questo mondo si manifesta nelle occasioni più drammatiche”.

Il conduttore non è favorevole neanche ai remake di programmi del passato. “L’esperimento ‘Rischiatutto’, perché troppo legato alla figura storica di Mike, non mi sembra sia stato un grande successo – sentenzia – Ho paura che ‘Portobello’ fosse tale solo quando era originale, ma è stato forse il programma più saccheggiato del mondo. Quando c’era “La Corrida” di Corrado non c’era nient’altro che gli assomigliasse. Tra il pubblico c’è la convinzione che ‘Corrida’ vuol dire Corrado, ‘Portobello’ vuol dire Tortora, ‘Rischiatutto’ vuol dire Mike: sono troppo riconoscibili. L’universo televisivo è composto da un pubblico per lo più anziano, che ha ricordi ben precisi di quei programmi. Non si fanno prendere in giro da operazioni nostalgia, che ai loro occhi sembrano muffa, pur rimpiangendo quella tv”.

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