Dopo la condanna per bancarotta e corruzione, 184 giorni di carcere e altrettanti di arresti domiciliari, Giovanni Cottone – noto […]

Dopo la condanna per bancarotta e corruzione, 184 giorni di carcere e altrettanti di arresti domiciliari, Giovanni Cottone – noto per le nozze lampo con Valeria Marini durate poco meno di un anno – parla per la prima volta in tv.

L’imprenditore palermitano si confessa a “Storie Italiane” e dice: “Valeria mi ha lasciato senza un motivo”. In realtà, la bionda showgirl ha chiesto e ottenuto l’annullamento del matrimonio dalla Sacra Rota dopo aver scoperto che Cottone si era già sposato in chiesa in passato. Fino a oggi, l’imprenditore aveva scelto la via del silenzio.

“Perché sono stato zitto? Perché non sono un uomo di spettacolo. La Marini fa questo di lavoro, io no – spiega nell’intervista – Il mio stato d’animo è di grande amarezza. L’ho sposata perché ne ero innamorato. Perché è finito il matrimonio? Non lo so. Mi sono spazientito solo quando, ed ero già in disgrazia per altri motivi, ho acceso la tv e ho visto che lei mi accusava di averla derubata. E’ una cosa che non ho sopportato e per questo motivo l’ho querelata. Il mio silenzio è dovuto anche al rispetto dei sentimenti che avevo per lei, al rispetto di una relazione nata per amore e non per interesse. Forse lei l’ha vissuta per interesse. Io continuavo ad essere innamorato”.

La Marini ha raccontato di aver pensato di annullare le nozze il giorno prima perché si era accorta che non c’era sincerità. “Io non mi sono accorto di nulla. Anzi erano giorni di gioia”, replica il businessman siciliano. E’ vero che il matrimonio non è mai stato consumato? “E’ una cosa ridicola, grottesca. Siamo stati insieme per 5 anni”.

Perché non le ha detto che si era sposato in chiesa con la prima moglie? “Questo non me lo ricordo, me ne sarò dimenticato. Però sapeva benissimo che ero sposato e che avevo dei figli”, ribatte. Per poi aggiungere: “Sono molto arrabbiato con lei, però l’ho perdonata, non so cosa ha in testa. Però se mi parla di sentimenti e mi chiede ‘vuole bene a Valeria?’, dico ‘certamente non la odio’”.

Durante la sua carcerazione, Cottone ha diviso la cella con Fabrizio Corona. “Una coincidenza del fato: siamo entrati in carcere lo stesso giorno – racconta – Io a Fabrizio già lo conoscevo. Eravamo a San Vittore. E’ un bravissimo ragazzo, fa palestra, scrive, è colto. Vive di intuizioni. Per dignità, tutti e due facevamo finta di non avere momenti bui”.

E l’ex socio Gigi D’Alessio? “E’ un carissimo amico, una persona a cui voglio veramente bene. Sono anche padrino di suo figlio. Ci hanno stoppato l’utilizzo del brand (il marchio Lambretta, ndr.) mentre eravamo in piena attività e ne abbiamo pagato le conseguenze. Ci sentiamo, lo vedo. Gigi è una persona di grande umanità, è una gran bella persona”.

Il giornalista chiede conte e ragione a Cottone del sequestro organizzato anni fa ai suoi danni da parte della sua prima moglie. Il piano fu sventato grazie ad alcune intercettazioni. Volevano rapirlo mentre andava a prendere il figlio, trasportarlo in una prigione a Palermo e ucciderlo dopo il pagamento del riscatto. “Non intendo parlarne perchè è la mamma dei miei figli”, dice.

L’imprenditore conclude svelando di essere, nonostante tutto, ancora “innamorato dell’amore. E purtroppo questo è un grosso guaio. Non riesco a stare con una persona se non la amo”.