Ringrazia il figlio che le ha donato il midollo: "Se oggi sono viva, è merito tuo" - Perizona Magazine

Ringrazia il figlio che le ha donato il midollo: “Se oggi sono viva, è merito tuo”

Daniela Vitello

Ringrazia il figlio che le ha donato il midollo: “Se oggi sono viva, è merito tuo”

| 01/04/2018

“C’è posta per te” chiude col botto. L’ultima puntata stagionale ha radunato davanti al video 4.510.000 spettatori pari al 23.4% […]

“C’è posta per te” chiude col botto. L’ultima puntata stagionale ha radunato davanti al video 4.510.000 spettatori pari al 23.4% di share. Lacrime e commozione per la prima storia che ha per protagonista Gerry Scotti. “Quest’anno mi ero ripromesso di non piangere e, invece, sto già piangendo”, dice il conduttore tirando fuori il fazzoletto.

A scrivere al programma è Nunzia, una mamma siciliana che vuole ringraziare il figlio Francesco.
“All’improvviso ti dicono che hai una malattia e la malattia ti cambia la vita perché te la paralizza – spiega Nunzia per bocca di Maria De Filippi – Tutto ad un tratto cambia. Non c’è più il lavoro, non c’è più la casa. Tutto si stravolge. Inizi a parlare di medicine, medici e ospedali. E così come cambia la vita a te, la cambia anche alle persone a te care. Io sono qui per mio figlio perché voglio chiedergli scusa perché in qualche modo, con la mia malattia, gli ho tolto la spensieratezza e voglio dirgli anche grazie perché io ho avuto bisogno di un trapianto, lui è stato il mio donatore e mi ha ridato la vita. Francesco stava compiendo 18 anni quando mi è stato detto che avevo il linfoma di Hodgkin. Quel giorno quando me lo dissero, sapendo che c’era il compleanno di Francesco, ho deciso di non dirgli nulla perchè volevo che festeggiasse in santa pace. Pensavo che per me sarebbe stata l’ultima festa di mio figlio. Pochi giorni dopo gli ho detto della mia malattia. Lui è rimasto impietrito e mi ha detto ‘Mamma, tu sei la mia guerriera e quindi ce la devi fare’. Sono partita dalla Sicilia per curarmi all’ospedale San Matteo di Pavia insieme al mio compagno e ho lasciato Francesco perché doveva studiare. Nel 2016 faccio una Tac di controllo pensando di essere guarita e scopro invece che la malattia è tornata. Siccome le cure a cui mi ero sottoposta erano state molto dure, volevo arrendermi e tornare a casa. Non volevo più stare male. Francesco mi chiede di non mollare. I medici parlano della necessità di un trapianto e mio figlio mi fa da donatore. Siamo stati a Pavia per 9 mesi. A distanza di tempo, vivo ancora con la paura ma al momento sto bene”.

Francesco accetta l’invito e fa il suo ingresso in studio. Nunzia prende la parola con la voce rotta dall’emozione: “Con questa barchetta passavi molte delle tue giornate al mare, immerso nei tuoi pensieri e nel tuo mondo. Il mare e le barche sono la tua passione. Se potessi ti regalerei la più bella barca del mondo perché sei un figlio speciale come non se ne trovano. Sono fiera di te e ti amo con tutto il cuore perchè se oggi sono viva, ho il cuore che mi batte e posso guardarti, è merito tuo. Quando ti hanno detto che dovevi essere tu il mio donatore, mi hai detto che volevi restituirmi la vita che ti avevo donato”.

Maria De Filippi legge una lettera che Nunzia ha scritto al figlio: “Il modo migliore che trovo per iniziare questa lettera è ‘Vita mia’, tu lo sei in tutto e per tutto. Abbiamo condiviso un’esperienza che a te ha fatto più male che a me. Ventidue anni fa io ho messo al mondo te ma un anno e mezzo fa tu hai rimesso al mondo me. Mi hai donato qualcosa di sano che ha curato quello che dentro di me si era guastato. Hai fatto il miracolo. Voglio che tutti sappiano che figlio meraviglioso sei. Quando eri bambino e tornavo dal lavoro con un regalino per te, mi dicevi: ‘Mamma, se devi lavorare per farmi i regali, non farmeli più. Stai a casa con me, ti preferisco a ogni gioco’. Mi dicevi che volevi arruolarti in Marina. Spero che tu possa esaudire questo desiderio che è quasi una vocazione. Mi vuoi un bene infinito e me lo hai dimostrato non solo col cuore ma con ciò che mi hai donato quando ci siamo trovati davanti ad un bivio. L’ultima chance per tirarmi fuori da una fine annunciata. Mi hai donato il midollo e non ci hai pensato due volte. Oggi voglio credere che ce l’abbiamo fatta, amore mio. Ti ho tolto gli anni più belli, povero figlio mio, a te che una vita facile non l’hai mai avuta nemmeno da bambino. A 25 anni mi sono separata dall’uomo col quale ti avevo concepito ma che non ha voluto farti da papà. Avevo scelto l’uomo sbagliato e ti chiedo scusa. Benedico il destino che mi ha dato te, il figlio migliore che potessi desiderare. Ricordo il giorno in cui sei venuto al mondo, le infermiere del reparto erano tutte innamorate di te. Purtroppo, sei venuto dal grembo di una madre difettosa. Quando ogni speranza all’ospedale di Pavia sembrava perdere ogni potere curativo, sei arrivato tu con la tua pozione magica. Grazie per quello che hai fatto per me, invece che vivere una vita come tanti adolescenti. Grazie perché mi sopporti anche se sono un po’ troppo ficcanaso. Non voglio sentirti mai dire che sei solo, sono certa che tutti siano onorato di fare la tua conoscenza. L’orgoglio di esserti mamma è la vera cura a tutti i miei guai. Sei dentro di me in tutti i sensi…Hai perso la ragazza forse anche a causa mia e agli esami del diploma non sei andato come avresti voluto. Oggi che io e il mio compagno siamo senza lavoro, sei tu che provvedi a noi e a tuo fratello con il tuo stipendio da operaio. Ti prometto che appena starò meglio mi andrò a cercare un lavoro. Adesso guarda in cima alle scale”.

Gerry Scotti fa il suo ingresso in studio e si complimenta con Francesco: “Sei pure bello, perché solitamente quando le infermiere si complimentano alla nascita, poi uno diventa uno scorfano. Maria, è una storia bellissima. Sai che mi commuovo, però sono entrato con il sorriso perché questa è una bellissima storia di amore e speranza. Oggi leggevo sui giornali fatti di cronaca terribili tra genitori e figli. Trovare un esempio come te è stupendo. Il mio rimorso più grande è quello di non essere riuscito a fare niente per i miei genitori dal punto di vista della salute. I miei genitori se ne sono andati in una notte e non hai il tempo di pensare a quello che daresti per riaverli indietro. In alcuni casi non puoi decidere. Adesso devi aiutare tua madre a vincere il senso di colpa che probabilmente si porta dietro dalla tua nascita”.

Il conduttore regala un computer a Francesco: “Un piccolo regalino, ricordati che la tempesta più grande l’hai già guardata in faccia”. Quindi consegna a Nunzia un altro regalo: “Devi prometterci di buttare via questo senso di colpa che ti accompagna. Dentro questa barca c’è una sorpresa perché servono anche dei gesti importanti”. La storia si conclude con una promessa di Nunzia al figlio: “Continuerò a essere la tua guerriera, ritornerò a essere la tua mamma giovane e allegra e mi impegnerò per continuare a proteggerti perché tu sei la mia vita”.

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