Frizzi, il duro attacco di Pupo: "Gli ipocriti che ti angosciavano, oggi ti rimpiangono" - Perizona Magazine

Frizzi, il duro attacco di Pupo: “Gli ipocriti che ti angosciavano, oggi ti rimpiangono”

Daniela Vitello

Frizzi, il duro attacco di Pupo: “Gli ipocriti che ti angosciavano, oggi ti rimpiangono”

| 27/03/2018

Nel giorno delle lacrime e del ricordo di Fabrizio Frizzi, una voce fuori dal coro sbuca per puntare il dito […]

Nel giorno delle lacrime e del ricordo di Fabrizio Frizzi, una voce fuori dal coro sbuca per puntare il dito contro gli “ipocriti” che oggi piangono per la morte prematura dell’amatissimo conduttore.

Si tratta di Pupo, legato a Frizzi da una lunga amicizia. Negli ultimi 40 anni, il cantante e il presentatore si erano incrociati più volte per motivi professionali e avevano scoperto dei punti in comune sul piano umano.

“Soltanto due anni fa, eravamo insieme qua, alle cascate del Niagara – scrive Pupo sui social – Abbiamo condiviso momenti professionali meravigliosi ed altri, privati, in cui mi raccontavi le tue sofferenze e le angosce che gli ipocriti che oggi ti rimpiangono, ti avevano causato. Non ho parole fratello”.

A chi si riferisce? Il cantante si spiega meglio in un’intervista a “Corsera”: “Mi dà fastidio l’ipocrisia. Non delle persone comuni, che si commuovono davvero e provano sincere emozioni. Ma quella di certa dirigenza Rai, che se ne frega dei rapporti umani, è cinica, ti sta vicino solo quando gli servi perché hai successo. In Rai ci sono persone che hanno fatto dannare Fabrizio, che soffriva per le ingiustizie subite, pativa le ritorsioni, doveva ingoiare rospi. E io penso anche che certe angosce influiscano anche sulla salute. Anche se oggi non lo dice nessuno, io penso che sia giusto ricordarlo, così magari in futuro ci sarà qualcuno che eviterà di parlare. Non ho problemi a dire che in Rai c’è gente che si dovrebbe vergognare, e non mi riferisco ai colleghi”.

Quindi Pupo ricorda le qualità umane di Frizzi: “Era rispettoso, molto corretto, sempre leale. Era forte ma fragile, ho il dolce ricordo di una persona perbene. Era anche molto innamorato del suo lavoro, per questo ha sofferto. Era una persona normale, e nel nostro mondo la normalità è un valore aggiunto”.

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