Il giornalista sotto accusa: "Non sono lo stalker della moglie di Firth, avevamo una relazione" - Perizona Magazine

Il giornalista sotto accusa: “Non sono lo stalker della moglie di Firth, avevamo una relazione”

Daniela Vitello

Il giornalista sotto accusa: “Non sono lo stalker della moglie di Firth, avevamo una relazione”

| 10/03/2018

Livia Giuggioli, moglie dal 1997 dell’attore premio Oscar Colin Firth, ha denunciato per stalking Marco Brancaccia, un giornalista dell’Ansa che […]

Livia Giuggioli, moglie dal 1997 dell’attore premio Oscar Colin Firth, ha denunciato per stalking Marco Brancaccia, un giornalista dell’Ansa che vive a San Paolo, in Brasile. Secondo la produttrice cinematografica, l’ex amico avrebbe iniziato a molestarla dopo la fine della loro relazione.

La versione dei fatti dei coniugi Firth è affidata ad una dichiarazione congiunta pubblicata dal quotidiano inglese “The Times”. “Qualche anno fa Colin e Livia hanno privatamente deciso di separarsi – si legge nella nota diffusa dal portavoce della coppia – In quel periodo, Livia per breve tempo fu coinvolta in una relazione con l’ex amico Brancaccia. Poi i Firth sono tornati insieme. Brancaccia ha iniziato una spaventosa campagna di molestie durata vari mesi, molta della quale è documentata. Per ovvi motivi, i Firth non hanno mai avuto alcun desiderio di rendere pubblica questa vicenda”.

La coppia, che vive tra il Regno Unito e l’Italia, ha due figli maschi: Luca, 16 anni, e Matteo, 13.

Diversa la versione di Marco Brancaccia. “Sono tre giorni che non dormo e che non mangio – dichiara il giornalista a “La Stampa” – ho dovuto chiudere tutti i miei profili sui social perché sono assediato dai tabloid da quando è uscita questa storia della denuncia per stalking da parte di Livia. Mi ha denunciato per averla perseguitata, ma l’ha fatto per paura che io potessi dire ciò che lei mi aveva rivelato sul suo matrimonio e sul suo lavoro. Io e Livia siamo amici da una vita, da quando da ragazzi facevamo le vacanze a Sperlonga. È successo che, dopo anni di frequentazioni, il nostro rapporto è cambiato. All’improvviso, una sera, dopo una festa a casa sua. Abbiamo iniziato una relazione che è durata circa un anno, da luglio 2015 a giugno 2016. Una storia clandestina perché, anche se ora dice di essere separata da anni dal marito, in realtà all’epoca stavano ancora insieme. Certo, Livia mi raccontava che il suo matrimonio non aveva più nulla di romantico e che avrebbe voluto divorziare. Intanto ci vedevamo di nascosto. Io vivo in Brasile, lei viaggia molto per lavoro e riuscivamo a frequentarci così. Poi all’improvviso lei decide di troncare senza dare spiegazioni. Ci rimango male, ma non ho mai fatto nulla di quello di cui mi accusano”.

Dalla fine della loro relazione, Brancaccia avrebbe inviato alla moglie italiana di Colin Firth solo due messaggi Whatsapp, un sms di auguri per il compleanno più una mail al marito. “Ho scritto a Colin a febbraio dello scorso anno dopo averli visti insieme in televisione. – spiega – Non ero lucido, stavo male, così in una mail gli ho raccontato tutto della relazione che avevo avuto con Livia allegando anche una foto di lei, assolutamente non un nudo. Lui mi ha risposto dopo pochi giorni, è stato cortese. Ha scritto: ‘Mi hai fatto soffrire ma ho capito che stai soffrendo anche tu’. Mi ha colpito la velocità delle indagini, funziona così anche per le presunte vittime non famose? Io in quei mesi stavo in Brasile, lei a Londra, non ci siamo mai visti. Non l’ho mai minacciata in nessun modo. Con il risultato che ora la mia reputazione è infangata, i giornali mi offrono soldi per le foto, i messaggi, i video con Livia. Ma non mi interessa, io le voglio bene e di loro non me ne frega più niente: vorrei solo ristabilire la verità”.

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