Lapo Elkann: "Pensavo che la cocaina fosse glam. Invece è da sfigati" - Perizona Magazine

Lapo Elkann: “Pensavo che la cocaina fosse glam. Invece è da sfigati”

Daniela Vitello

Lapo Elkann: “Pensavo che la cocaina fosse glam. Invece è da sfigati”

| 14/12/2017

In un’intervista al “Corriere della Sera”, Lapo Elkann parla del “periodo meraviglioso” che sta vivendo dopo lo scandalo del finto […]

In un’intervista al “Corriere della Sera”, Lapo Elkann parla del “periodo meraviglioso” che sta vivendo dopo lo scandalo del finto sequestro a New York. Il rampollo di casa Agnelli ha da poco lanciato Garage Italia insieme a Carlo Cracco, Michele De Lucchi e altri partner. “Stiamo provando a costruire qualcosa di unico – dice – Noi italiani se facciamo squadra siamo imbattibili. Qui c’è tanto da dare e da fare”.

L’imprenditore parla anche della dipendenza dalle droghe che ha condizionato parte della sua vita. “Questo è un messaggio che voglio dare a tanti – spiega – le sostanze possono abbagliarti ma sono il peggiore amico che puoi avere perché ti allontanano da tutto. Con loro ho combattuto battaglie terribili, e ho ottenuto la più grande vittoria della mia vita. Io sono luce e oscurità, quest’ultima mi ha portato alla cocaina. Pensavo fosse glam. Invece è da sfigati. Mi sono fatto male e ho fatto male. Poi ho incontrato medici geniali, Lorenza Bolzani e Gallimberti e Bonci, italiani per l’appunto, che hanno inventato un sistema chiamato Tms, che agisce sul cervello e allontana il craving, la voglia. Ce l’ho fatta. Si può. Bisogna volerlo”.

Cosa ha spinto Lapo Elkann verso il baratro? Il sentirsi “solo, infelice e ingabbiato”. “Non mi amavo e non amavo chi ero – svela – Ora, a 40 anni, mi accetto. Avrei voluto succedesse prima ma è andata così”. La molla è scattata “guardando i miei fratelli e i loro figli. Ho sentito il desiderio di averne. Ma io non ho mai amato la mia infanzia. E mi sono detto che così non sarei stato degno di essere padre. Dovevo sentirmi pulito. Ora aspetto la donna giusta”.

La sua partner ideale deve essere “forte” e avere “una propria vita a prescindere da me”. “Non sono un soggetto raccomandabile? Lo so, la mia storia può spaventare”, ammette.

L’imprenditore ha avuto moltissime donne ma ne ha amate solo due. “Alla follia Martina Stella, che ora è una carissima amica – racconta – Sono contento di vederla felice sposata e con figli. Lo merita. E sono stato molto innamorato di Bianca (Brandolini). Con loro ho costruito e distrutto. Martina è stata la prima che ha cercato di farmi uscire dalle sostanze. Ma avevo paura di legarmi per la mia diffidenza con le donne, dovuta forse al rapporto non facile con mia madre. Sempre tanti dubbi e quell’ossessione per la perfezione, che non esiste”.

Il finto rapimento avvenuto a New York un anno fa? “Fu un incidente. Non posso dire nulla. Era un periodo particolarmente violento, aveva scoperto che il mio autista fidato da anni rubava, poi l’arroganza dei miei manager, la mia amica Franca (Sozzani ndr) che stava morendo, come un altro amico. Sotto pressione ho sbottato. E mi sono fatto male”.

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