La confessione della giornalista di Rainews: "Io, picchiata e umiliata per tre anni" - Perizona Magazine

La confessione della giornalista di Rainews: “Io, picchiata e umiliata per tre anni”

Daniela Vitello

La confessione della giornalista di Rainews: “Io, picchiata e umiliata per tre anni”

| 27/11/2017

Nella Giornata contro la violenza sulle donne Laura Tangherlini, 35 anni, conduttrice di “RaiNews24”, racconta il suo calvario personale. La […]

Nella Giornata contro la violenza sulle donne Laura Tangherlini, 35 anni, conduttrice di “RaiNews24”, racconta il suo calvario personale. La giornalista di Jesi, oggi sposata con il musicista romano Marco Rò, ha vissuto in passato un rapporto malato con un ragazzo libanese – cristiano maronita conosciuto a Beirut durante uno dei suoi viaggi.

Da sempre appassionata di esteri, la Tangherlini non avrebbe mai immaginato di cadere personalmente in una spirale di violenza. “Una storia così può succedere a tutte – spiega in un’intervista a “Il Giorno” – Anche io, quando in studio intervistavo una donna vittima di violenza, pensavo: ‘E perché, alle prime botte, non l’ hai mollato subito?’. Mi sentivo vigile, immune, in pieno autocontrollo. Ho scoperto che per scivolare nella fragilità basta pochissimo. È un attimo”.

L’uomo per il quale perse la testa (“lo stronzo” come lo chiama oggi) era “un tipo alla Raz Degan” ed è uscito dalla sua vita tre anni fa. Il loro fu un vero e proprio colpo di fulmine. “Stecchita io e anche lui – racconta – Sono andata 15 giorni in Turchia e al mio ritorno in Libano era dimagrito 10 chili, dilaniato dalla distanza. Passione reciproca. Abbiano deciso di convivere in Italia dove però lui è cambiato, tutto è cambiato”.

“Possessività, gelosia, botte, sparizioni e riapparizioni – spiega – E poi all’ improvviso coccole, dolcezze, attenzioni. In quei tre lunghi anni di pianti e riappacificazioni, denunce presentate e ritirate, mi sono trovata sempre più sola. Mi sorvegliava, mi spiava, poi alternava tenerezze e ‘consigli sulla vita’ – li definiva così, in inglese, la nostra lingua franca anche nelle liti. Le botte erano improvvise ma per fortuna non frequenti. La manipolazione era più sottile – psicologica – e si nutriva della mia costante demolizione: ‘Tu non sai, tu non sai fare, tu sei una put*ana…’. Autostima a zero”.

All’epoca la conduttrice di “RaiNews24” visse quasi uno sdoppiamento: “Faccia della tv, quindi agli occhi degli altri arrivata, sicura. In realtà donna distrutta, gonfia di vergogna…Quando ho cominciato a piangere nelle pause pubblicitarie dei tg, il direttore dell’epoca, Corradino Mineo, è stato molto paterno. Mi ha messo in ferie e mi ha tutelato. È stato più sensibile lui di tante colleghe e colleghi. Ma non voglio dare colpe alla rivalità professionale (che non fa sconti), solo segnalare che l’abisso è vicino a ognuno di noi e chiunque può caderci. A meno di distinguere subito i primi segnali di pericolo”.

“Non c’ è sentimento o sesso che possa compensare la delegittimazione indotta e la perdita di autostima. Io mi sono salvata solo quando l’ ho capito”, conclude.

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