Le Iene, una verità nascosta per 34 anni: "Finalmente so chi sono" - Perizona Magazine

Le Iene, una verità nascosta per 34 anni: “Finalmente so chi sono”

Daniela Vitello

Le Iene, una verità nascosta per 34 anni: “Finalmente so chi sono”

| 08/11/2017

“Le Iene” raccontano l’incredibile storia di Domenica, una donna che da 34 anni cerca di capire il mistero che si […]

“Le Iene” raccontano l’incredibile storia di Domenica, una donna che da 34 anni cerca di capire il mistero che si nasconde dietro le sue origini.

Tutto inizia con un incidente d’auto avvenuto più di 30 anni fa. Da quel momento per Domenica comincia una vera e propria odissea per scoprire una verità che nessuno le aveva mai detto. Oggi che di anni ne ha 40 questa donna, diventata madre di due bambine, sta ancora cercando la risposta ad una domanda che per la maggior parte di noi è quasi scontata: chi sono?

La storia di Domenica comincia in un paesino in provincia di Belluno. “Io sono cresciuta con una donna di colore, mia madre, e un padre bianco. Mio padre si chiamava Giuseppe e mia mamma Mary”, esordisce.

Quando è ancora molto piccola, il padre muore d’infarto e Domenica si ritrova da sola con la madre. “Era una donna molto violenta – ricorda – un po’ matta. Mi picchiava. Un giorno, stavamo andando al fiume e abbiamo fatto un incidente pazzesco. E’ stata l’ultima volta che l’ho vista. Mi sono risvegliata all’ospedale e ho chiesto dove fosse. Mi hanno detto che era morta”.

Rimasta orfana, viene adottata da una famiglia italiana. Maurizio, il padre adottivo di Domenica, lavorava in una casa di cura a Belluno e lei da bambina andava spesso a trovarlo. “Un giorno c’è stato un episodio un po’ particolare. Ero andata a trovarlo, stavo camminando per i corridoi e mi è venuto il panico”, svela.

Domenica intravede Mary, la madre che credeva morta nell’incidente. “Mi sono venuti i brividi – racconta – sono scappata urlando e ho chiamato mio padre. Lui mi ha rassicurata dicendomi che non era possibile”.

Ma il dubbio le rimane. All’età di 16 anni decide quindi di verificare di persona e si reca al cimitero dove Mary avrebbe dovuto essere sepolta. “Mi hanno sempre detto che era morta ma non era vero. Infatti lei al cimitero non c’è”, dice.

Dentro di sè Domenica ha anche un’altra convinzione che si trascina dietro sin da quando era bambina: “Sono sempre stata convinta che quell’uomo bianco e quella donna di colore non fossero i miei genitori. Io ho ricordi di luoghi e persone che non hanno nulla a che vedere con l’Italia. Ma soprattutto ho un ricordo che mi ossessiona: il volto di una donna”.

Da 30 anni Domenica si chiede chi sia quella donna. Qualche tempo fa sul suo profilo Facebook arrivano delle strane richieste d’amicizia da parte di persone provenienti dalla Nigeria. “Una signora mi ha scritto ‘Mary non era tua madre, era tua nonna’ e che mia madre mi stava cercando disperatamente”, dichiara Domenica.

Caroline, la migliore amica di Domenica, si mette in contatto con la donna che aveva scritto il messaggio a Domenica e svela: “Mi disse ‘lei ha tre cicatrici sulla schiena’”. Domenica ha effettivamente tre cicatrici sulla schiena.

La donna ricontatta Domenica via social e sostiene di chiamarsi Anita e di essere la figlia di Mary. Per dimostrare la veridicità delle sue affermazioni, le invia una foto di Giuseppe e Mary, la stessa che Domenica aveva in casa.

A quel punto Domenica decide di affrontare la verità e insieme alla Iena Pablo Trincia parte alla volta della Nigeria. “Voglio morire con il cuore in pace, voglio sapere chi sono”, dice. Dopo l’emozionante incontro con Anita, Domenica fa fatica a riprendersi ed è molto spaventata.

Anita racconta la sua versione dei fatti: “I segni sulla sua schiena mi hanno aiutata a ricordare quando si è fatta male da piccola. Era caduta su dei vetri. Mia madre mi aveva detto di darle Domenica perchè si sentiva sola in Italia. E io le ho detto di procurarsi i documenti e di prendersene cura per me. Era il 1984 e da allora non ho più avuto sue notizie”.

Probabilmente dopo l’incidente i servizi sociali ne avevano approfittato per sottrarre la bambina alla nonna violenta dicendole che era morta. Nel frattempo Anita non sapeva dove fosse finita sua figlia: “Nessuno sapeva, nessuno l’aveva vista”.

Rimasta sola dopo l’incidente sua madre Mary si era trasferita in Lombardia dove era morta nel 1991. Ritrovare la figlia dalla Nigeria, a quel punto, era un’impresa impossibile.

Domenica, che fino al giorno prima si sentiva figlia di nessuno, è al settimo cielo: “Per tutta la vita ho creduto che nessuno mi volesse e invece in Africa erano loro che cercavano me”.

Il test del Dna ha confermato che Anita è la madre biologica di Domenica.

GUARDA IL SERVIZIO COMPLETO

Copyright © 2024

Editore: Livesicilia.it Srl - Via della Libertà, 56 – 90143 Palermo Tel: 0916119635 P.IVA: 05808650823
Livesicilia.it Srl è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) con il numero 19965