Berlusconi da Costanzo: "Sono un patriarca. Francesca Pascale è bella dentro e fuori" - Perizona Magazine

Berlusconi da Costanzo: “Sono un patriarca. Francesca Pascale è bella dentro e fuori”

Daniela Vitello

Berlusconi da Costanzo: “Sono un patriarca. Francesca Pascale è bella dentro e fuori”

| 03/11/2017

Maurizio Costanzo conclude la stagione de “L’intervista” ospitando un grande protagonista della politica e dell’imprenditoria italiana: Silvio Berlusconi. L’ex premier […]

Maurizio Costanzo conclude la stagione de “L’intervista” ospitando un grande protagonista della politica e dell’imprenditoria italiana: Silvio Berlusconi.

L’ex premier 81enne ripercorre tutta la sua vita mentre sul videowall scorrono immagini storiche, ricordi e aneddoti.
Dall’infanzia povera ai genitori Luigi e Rosa, dalla nascita di Milano Due ai cinque figli e ai dieci nipoti, dall’attuale compagna Francesca Pascale alle tv, dalla discesa in campo nel ’94 alla cessione del Milan, dalle prossime sfide elettorali alle vicende giudiziarie: la vita del leader di Forza Italia assomiglia ad un’epopea.

L’NFANZIA POVERA
“Ero un bambino della guerra. Mio papà mi manca, ce l’ho in casa. Ho ottenuto di tenere l’urna delle sue ceneri e quelle della mia mamma, li ho messi sull’altare della mia cappella dove tutte le domeniche si celebra la messa. Prima di andare via, vado lì, accarezzo l’urna, la bacio, guardo le fotografie. Si è riaperto un dialogo che da troppo tempo mi mancava. Lavoravo in una fattoria, a 8 anni imparai a mungere le mucche e come compenso mi davano una calderina di cagiada, il latto cagliato, e la sera mangiavamo polenta e cagiada. Poi dai Salesiani conobbi Fedele Confalonieri. La nostra prima passione fu la musica. Sulle navi da crociera, a cantare, sono sempre andato da solo perchè Fedele ha sempre sofferto il mare. Mio padre ha interrotto la mia carriera di cantante ed è venuto a prendermi a Parigi dove stavo anche seguendo un corso alla Sorbona. Mio papà venne nel locale di Pigalle dove cantavo di sera, mi ascoltò, entrò nel camerino, mi afferrò ridendo per un orecchio e mi riportò a Milano, all’università.

“AVEVO UN SOGNO: COSTRUIRE LA CITTA’ DEL FUTURO”
Nel 1963 Berlusconi si laurea, capisce che ci può essere un boom edilizio e il padre gli regala il suo tfr per realizzare Milano Due: “Mio padre fece un grande atto di fiducia nei miei confronti, mi diede tutta la sua pensione, 30 milioni di lire. Cominciai a costruire quattro palazzi e poi cominciai ad immaginare di costruire le città-giardino con tutti i servizi. Ebbi un grande successo, ma tutti mi guardavano come fossi matto”.

L’OPERA MIGLIORE: LA FAMIGLIA
“Sono un patriarca: 5 figli, 10 nipoti. Alla fine penso che formeremo una squadra di calcio. Marina è unica, dolcissima e bravissima. Pier Silvio è un ragazzo serio, profondo, molto equilibrato. Barbara è una mamma straordinaria. Eleonora è una persona generosa, anche lei è una mamma molto brava e ha a cuore il destino degli animali. Luigi è l’ultimo, ha il nome di mio papà, è intelligentissimo, umile, rispettoso e si fa voler bene da tutti. Sono molto fortunato ad avere una famiglia così. Marina non è la mia erede politica. Io non accetterei mai che uno dei miei figli subisse tutto quello che ho dovuto subire io essendo in politica. Le mie donne? Vorrei parlare solo di Francesca Pascale che è una persona bella fuori, ma ancora più bella dentro. Mi vuole molto bene, le voglio molto bene”.

LA TV
“Non ho preoccupazioni da quando tutto è andato nelle mani di mio figlio Pier Silvio. Quando nacque Canale 5 assunsi Mike Bongiorno, Corrado, Sandra e Raimondo e un certo Maurizio Costanzo che accompagnai al treno portandogli anche la valigia perchè non si voleva decidere. Ho fatto Canale 5, Italia 1, Rete 4 e quella che ora si chiama Sky, la tv a pagamento che la politica mi ha costretto a cedere totalmente. Con me si chiamava Telepiù. Lasciare la tv è stato molto doloroso per me, era una professione che mi piaceva moltissimo. Lo feci per senso del dovere verso il mio paese che rischiava di vedere al potere i comunisti”.

PIER SILVIO
“Credo che non potessi davvero sperare di avere attorno a me una famiglia migliore di quella di adesso. Con Pier Silvio ho un rapporto profondissimo, ero sicuro che sarebbe stato in grado di continuare la mia opera molto bene”.

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