Michelle Hunziker choc: "Io, prigioniera di una setta. Così mi allontanarono da tutti" - Perizona Magazine

Michelle Hunziker choc: “Io, prigioniera di una setta. Così mi allontanarono da tutti”

Daniela Vitello

Michelle Hunziker choc: “Io, prigioniera di una setta. Così mi allontanarono da tutti”

| 27/10/2017

Michelle Hunziker, 40 anni, un marito, tre figlie e “Una vita apparentemente perfetta” che è anche il titolo del suo […]

Michelle Hunziker, 40 anni, un marito, tre figlie e “Una vita apparentemente perfetta” che è anche il titolo del suo ultimo libro disponibile in tutte le librerie Mondadori dal 31 ottobre.

“E’ un libro in cui ripongo la speranza di dare coraggio agli altri di non cadere negli stessi miei errori”, scrive su Instagram.

Come spiega in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, la conduttrice svizzera racconta il periodo più buio della sua vita, quello in cui diventò “schiava” di una setta. Il libro è dedicato a Franchino Tuzio, l’amico-manager scomparso di recente.

“È la prima volta che racconto questa storia – esordisce – Finora ho nascosto tutto persino a mia madre, l’unico con cui ne ho parlato è stato mio marito Tomaso. Quando ci siamo conosciuti abbiamo condiviso tutto: lui i suoi lutti e io la mia esperienza dei cinque anni in una setta. Una volta uscita da lì è stato un continuo tentativo di ricostruire la mia vita. Non è stato facile accettare che fosse successo proprio a me: ho sofferto di attacchi di panico e per anni ho creduto che sarei morta di lì a poco, per soffocamento, come aveva previsto la setta”.

All’epoca Michelle era sposata con Eros Ramazzotti ed era mamma di Aurora. La sua vita scorre felice fino al giorno in cui apre gli occhi e sul cuscino trova ciuffi di capelli. Sono le ferite dell’anima che si manifestano attraverso il corpo. Tuzio le consiglia di rivolgersi a Clelia, una pranoterapeuta. “Cominciarono a spuntarmi teneri e biondissimi capelli nuovi… Mi sentivo miracolata”, ricorda.

La Hunziker comincia ad aprire il suo cuore a Clelia e con lei scava sino a raggiungere l’origine del suo “male”: il rapporto interrotto con il padre alcolizzato. “A 15 anni ho fatto l’errore di giudicarlo e ho deciso di non parlare più con lui. Ma la sua mancanza ha continuato a scavare dentro di me”. Il peggio arriva nel giorno del suo matrimonio. Correva l’anno 1998. “Mio papà era lì, ma non stava bene, era seduto in ultima fila e nessuno lo considerava. Al ricevimento era stato messo in un tavolo in un’altra stanza, lontano da me. Da una parte ero piena di rabbia, ma dall’altra lo avrei desiderato vicino”, racconta.

“Vai a casa di tuo padre, suona il campanello e abbraccialo”, è il suggerimento di Clelia. “Mi ha fregato così, restituendomi l’amore di mio papà – spiega Michelle – Avrebbe potuto dirmelo uno psicologo, ahimè mi sono imbattuta in lei. Grazie a quel consiglio ho potuto riavere mio padre, fargli fare il nonno. Poi è morto, e io sono rimasta di nuovo sola. Ma stavolta con me c’era lei”.

Ma Clelia era “un fiore pericolosissimo” e in poco tempo fa terra bruciata attorno alla showgirl convincendola di essere circondata da energia negativa. “Guardacaso, secondo lei, ne ero circondata: la colf, l’autista – ricorda – Una sera d’autunno avevo programmato di andare a teatro con una decina di amici: lei mi telefonò per dirmi di annullare. Sarebbe stato negativo per la mia energia. E io annullai”.

“La setta filtrava le chiamate – svela – mia mamma veniva sempre respinta. Quando ha letto il libro le lacrime le appannavano gli occhiali. Mi ha confidato di aver mandato un suo socio, ateo, a fare terapia da Clelia per ottenere informazioni su di me. Anche lui, dopo una sola seduta, era stato reclutato”.

Nel frattempo il suo matrimonio finiva e la sua carriera spiccava il volo. Ma quella di Michelle era una vita di solitudine: “Speravo che mia madre e Eros venissero a portarmi via. Ma come diceva Clelia, non mi voleva nessuno”. La Hunziker riesce a liberarsi nel 2006: “Ho chiamato subito mia madre e i miei amici, chiedendogli solo una cosa: non fatemi il processo”.

“Uscita dalla setta ho trovato una guida spirituale, frate Elia, che mi ha permesso di incontrare padre Amorth – conclude – mi ha rassicurata e poi mi ha benedetto. Ho ripreso a mangiare carne solo in attesa di Sole. Prima sentivo odore di cadavere. Oggi non ho rancori, ho scoperto la fragilità della setta, tutto il progetto che si è dissolto sotto ai miei occhi”.

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