“La cocaina è il piccolo sporco segreto dell’industria della ristorazione”. A parlare così, in un’intervista a Radio Times rilanciata dal […]

“La cocaina è il piccolo sporco segreto dell’industria della ristorazione”. A parlare così, in un’intervista a Radio Times rilanciata dal Guardian, è Gordon Ramsay.

Lo chef scozzese pluristellato e star della tv, che ha girato sull’argomento il documentario dal titolo ‘Gordon Ramsay on Cocaine’, racconta anche alcuni aneddoti accaduti durante la sua carriera.

“Una volta, ad una cena di beneficenza, un cliente mi chiese di spargere cocaina su un soufflé mescolandola allo zucchero a velo”, rivela.

Il celebre cuoco, che vanta 31 ristoranti sparsi per il mondo, prese in giro l’autore della richiesta decidendo di “caramellare lo zucchero sul soufflé così che non potessero capire che non avevo aggiunto la droga”. “Quindi me ne andai dalla porta di servizio sul retro, senza neppure salutare”, conclude.

Nella ristorazione, la droga viene assunta per reggere lo stress di un lavoro dai ritmi frenetici. Ma l’argomento stupefacenti sta particolarmente a cuore a Ramsay per due ragioni.

Il fratello dello chef, Ronald, è dipendente dall’eroina da moltissimi anni. Nel 2003, inoltre, uno dei suoi capipartita, il cuoco David Dempsey, morì per un’overdose da cocaina.

Ramsay fa eseguire i test antidroga a chiunque entri a far parte degli staff dei suoi ristoranti. Nei suoi locali vengono anche effettuati controlli scrupolosi nelle toilette per verificare l’eventuale presenza di droga.