"Tr**a, che Dio punisca te e poi i tuoi figli", Francesca Barra minacciata di morte denuncia tutti - Perizona Magazine

“Tr**a, che Dio punisca te e poi i tuoi figli”, Francesca Barra minacciata di morte denuncia tutti

Daniela Vitello

“Tr**a, che Dio punisca te e poi i tuoi figli”, Francesca Barra minacciata di morte denuncia tutti

| 05/10/2017

“Tr*ie come queste vanno arse vive. Non venire mai nella mia Sicilia put*ana”, “Che Dio punisca te e poi i […]

“Tr*ie come queste vanno arse vive. Non venire mai nella mia Sicilia put*ana”, “Che Dio punisca te e poi i tuoi figli”, “Una morte lenta e atroce”. Da giorni la giornalista e scrittrice Francesca Barra denuncia sui social e sui media con tanto di screenshot i pesanti insulti e le gravi minacce ricevute via web nelle ultime settimane.

La sua “colpa” è quella di aver intrecciato una relazione sentimentale con l’attore Claudio Santamaria dopo essersi separata dal marito da cui ha avuto tre figli. La Barra ha annunciato di avere denunciato per diffamazione due persone. Il primo è il titolare dell’account da cui sono partiti i predetti messaggi. Il secondo è un impiegato della Regione Basilicata.

“Oltre al signore che da giorni mi offende e minaccia sui social, volevo segnalare un funzionario dell regione (Basilicata) che questa estate mi ha diffamata pubblicamente su Facebook – ha fatto sapere la giornalista – Ha commesso un reato di diffamazione, coinvolto i minori (i miei figli) in post volgari. Quindi mi chiedo: la Regione lo può sollevare dal suo ruolo? Caro Presidente Marcello Pittella , puoi darmi una risposta? Non è rischioso affidargli un ruolo di fiducia? Per favore potete condividere? Grazie”.

“Non parlerò mai più di violenza sulle donne. Mai più fino a quando tizi come questi non saranno arrestati. Altrimenti le mie saranno solo parole”, ha aggiunto condividendo gli screenshot degli insulti e delle minacce.

Quindi si è lasciata andare ad un lungo sfogo: “Volete tutti conoscere il motivo di tanto odio? Non dovrebbe servire, perché non esiste una ragione valida. Ma vi consegno una storia così smettete di domandarvelo. Una donna si separa, ma ha tre figli. Vive una relazione alla luce del sole. Non si nasconde, non mente ai propri cari. Ma soprattutto con coerenza vive come le hanno insegnato fin da bambina: con onestà, coraggio, rispetto e inseguendo il diritto alla felicità. A nessuno – o quasi- interessa quanto sia stata dolorosa e sofferta una separazione. Di chi siano le colpe , se poi sia giusta una percentuale di responsabilità. Se sia stata lei tradita, se abbia lottato prima di arrendersi. O insomma, cosa sia successo fra le mura della sua casa. E sapete perché? Perché non dovrebbero essere fatti pubblici, anche se il personaggio in questione è pubblico. Non ha venduto la sua anima al diavolo, per esercitare la sua professione. Nessuno ha il diritto di spiare, di interpretare, di giudicare. Ma per troppi: la donna è put*ana. L’uomo un conquistatore. Merita indulgenza. Una donna che é anche madre no. Che importa se ha cicatrici sul cuore? “Se ha un nuovo amore merita di essere arsa come le streghe nel medioevo.” Quindi oltre al chiacchiericcio nei salotti, arrivano minacce di morte per me e i miei figli sui social da parte di utenti che nascondono volto e vero nome e diffamazione da parte di un funzionario della regione Basilicata che coinvolge anche mia figlia gettando fango sulla mia famiglia. ( A me fa paura che una persona che riveste un ruolo pubblico possa diffamare con volgarità una persona, la sua famiglia, i suoi figli con un livore ingiustificato e dei danni dolorosi). Quando capirete che questa battaglia è anche la vostra battaglia ? Chi tace , chi non si indigna, fa passi indietro. Ecco perché da donna, madre, giornalista, io smetterò di parlare di casi di violenza contro le donne. Perché non cambia, se non inizia a cambiare nelle vostre bacheche, nelle chat, nei nostri salotti. Poi in TV. Poi. Anche perché chi assicura che dalle parole non si passi ai fatti? Chi? E vi dirò di più. Voi che pensate che riguardi solo personaggi pubblici e mondo dello spettacolo sappiate che perfino nel mio paese non fanno che dire che quella “lavora solo perché sta con quello” o che mette le corna al marito mentre lui è in negozio. E’ da quando ero una bambina che mi sono ribellata alla voce del popolo che diventa voce di Dio. Ha rovinato troppe vite. Dite basta alla violenza verbale. Alla diffamazione. Alla violenza, partendo da qui. Questa è violenza”.

“Ora basta. E’ vero che la rete da diritto di parola a esseri inutili, repressi e frustrati. Ma i figli no. I figli li lasciate stare”, le ha fatto eco su Facebook l’ex marito Marcello Molfino.

Anche Claudio Santamaria, nuovo compagno della Barra, è intervenuto sulla questione con due video condivisi su Instagram. “Minacce di morte, insulti, diffamazioni, a @francescabarra1 , a me, e ai suoi figli. Inaccettabile – ha commentato – Che la legge intervenga, a partire dal funzionario della Regione Basilicata; che l’abbia fatto in orario d’ufficio o no, deve essere interdetto dai pubblici uffici, ci deve esssere un codice deontologico per un funzionario pubblico che commette reato di diffamazione. E per la schiera di malati di mente che augurano la morte a dei bambini, esclusione totale da qualsiasi social network”.

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