Paolo Brosio torna a parlare della sua conversione ai microfoni di Radio Cusano Campus.
“Non arriva a tutti la chiamata di Maria, perché nella mente di una persona più chiusa può esserci un rifiuto – spiega – Ognuno ha il suo percorso, io avevo il cuore ferito, stavo precipitando. Quando hai bisogno d’aiuto di solito si va prima dalla Madonna, che poi porta la tua richiesta a suo figlio Gesù”.
“La mia vecchia vita cerca di tentarmi ogni giorno, in ogni momento – prosegue – Il mio rapporto con le donne e il sesso? E’ cambiato radicalmente, prima più donne belle avevo, più le sfoggiavo e le portavo in giro. La donna era un oggetto. Oggi ho capito che la donna è tabernacolo di vita, il ventre di una donna può procreare un figlio e metterlo al mondo”.
“Fare del male a una donna, ingannare una donna, è un peccato mortale gravissimo – conclude – La prima chiesa è la famiglia, se non si prega in famiglia nascono figli sbandati, i genitori si separano, perché non hanno la forza di tenere in piedi il matrimonio. Io comunque non sono diventato un santo, quando passa una donna la guardo e dal mio cuore non è che escano dei pensieri tanto puri. Ma questo perché sono debole, star dietro a Dio non è facile, tante volte preghi preghi e poi caschi. L’amore si deve concretare nel fare figli, nel procreare. Se noi vogliamo amare una donna per godere noi stessi e basta diventa un problema”.
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