Cristiano De André: "Mia madre tentò il suicidio e si mise con il mio migliore amico" - Perizona Magazine

Cristiano De André: “Mia madre tentò il suicidio e si mise con il mio migliore amico”

Daniela Vitello

Cristiano De André: “Mia madre tentò il suicidio e si mise con il mio migliore amico”

| 03/03/2017

Alla vigilia della partenza del tour “De André canta De André”, Cristiano De André si confessa a cuore aperto in un’intervista a “Vanity Fair”. Il cantante parla della sua infanzia e del rapporto con i genitori Fabrizio e Enrica Rignon.

Il rapporto con il padre era molto conflittuale: “Gli facevo scherzi che lo facevano incaz**re. E non sopportava che a Risiko! vincessi sempre. Si imbestialiva, spaccava le bottiglie di birra, urlava: ‘Ti ammazzo’. È arrivato persino a rubare i carrarmatini. Mio padre non accettava di perdere, in generale…Avrebbe voluto che studiassi veterinaria. Aveva aperto un’azienda agricola in Sardegna e gli serviva qualcuno che facesse partorire le vacche”.

Fabrizio De André morì dopo aver lottato per quattri mesi contro un terribile male e in quel periodo non volle vedere il figlio: “Da genitore non voleva mostrarsi debole. Nelle canzoni scriveva della sua fragilità ma, nella vita, non accettava di farla vedere. […] Faceva parte di quella generazione che non riusciva a dire ti voglio bene. In faccia non me l’ha mai detto. Solo dopo ho scoperto che l’affetto che provava per me lo raccontava ai suoi amici”.

Con la madre le cose non andarono meglio. Cristiano De André la descrive come “una presenza costante e anche inquietante, per via del suo bisogno di prendere amore più che di darlo”. “Mi madre era una vittimista cronica – svela – All’inizio per problemi al cuore: soffriva di pericardite. Poi, perché non riusciva ad accettare la fine del matrimonio. Era un senso di colpa vagante, una nuvola di disperazione. Tentò il suicidio due volte. Avevo 11, 12 anni quando successe”.

A provocargli un trauma fu il legame della madre con il suo migliore amico. “Era più grande di me di una decina di anni – ricorda – A un certo punto cominciai a trovarmelo sempre per casa. Finché, un giorno, mia madre disse: ‘Marco e io stiamo insieme‘. Sono esploso. […] Proprio con il mio migliore amico doveva mettersi? Comunque, col tempo, ho perdonato”.

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