Paolo Brosio: "Durante una notte folle, ho iniziato a dire l'Ave Maria" - Perizona Magazine

Paolo Brosio: “Durante una notte folle, ho iniziato a dire l’Ave Maria”

Daniela Vitello

Paolo Brosio: “Durante una notte folle, ho iniziato a dire l’Ave Maria”

| 23/02/2017

Paolo Brosio, l’ex inviato del Tg4 avvicinatosi alla fede dopo una grave crisi esistenziale, si confessa a cuore aperto in un’intervista a “Libero Quotidiano”. Brosio racconta com’è giunto alla conversione dopo anni di eccessi e vizi. Grazie alla Madonna, che con la sua chiamata l’ha salvato dalla disperazione, il giornalista ha sostituito la Milano da bere con Medjugorje. 

L’illuminazione arriva durante un’orgia poco prima di Natale del 2008. “Venivo da grandi sofferenze, la perdita di mio padre, l’ incendio del Twiga, la separazione dalla mia seconda moglie”, ricorda. “Una nottata matta – rivela – Ero a Torino dove facevo le dirette della Juve, lavoravo a Mattino5 e Pomeriggio5. Siamo tutti a casa mia. Sento una voce. ‘Paolo, devi smettere’. Erano le tre e mi sono messo a recitare l’ Ave Maria. Ho cacciato tutti di casa…Sono andato dai missionari della Consolata, ed è esploso in me l’ impellente bisogno di andare a Medjugorje”. Brosio ricuce il rapporto con la madre: “Non ci parlavamo dalla mia separazione. Lei ha pregato per me per 37 anni, due rosari al giorno…La preghiera dona la pace del cuore”.

Oggi il giornalista desidera rifarsi una vita anche da un punto di vista sentimentale: “Mi sono sposato una volta in chiesa e la seconda in comune. Non ho figli. Ho chiesto la grazia al Signore e alla Sacra Rota per l’ annullamento. Ho vinto in appello, dunque posso risposarmi: sono libero. Se la Madonna vorrà, mi farà trovare la persona giusta. Certo che avere una famiglia sarebbe un impegno che magari frenerebbe il mio lavoro”.

E il sesso? “Non sono un robot – dice – Ma non è che non pratico dal 2008, sono un peccatore e ogni volta affronto la questione con il mio confessore; se dovessi andare in Cielo vorrei presentarmi pentito…Non sono un santo”.

Quindi racconta un miracolo avvenuto di recente: “3 novembre 2016. Mia mamma, 96 anni, si rompe il femore a Medjugorje. Si stacca la testa del femore. Emorragia interna. A Viareggio è arrivata viva dopo 26 ore di pullman..La operano in Italia, quattro ore di intervento. Il medico è chiaro: in casi come questi, un infarto o un ictus, sarebbero stati normali. Legge gli esami clinici ed è chiaro: è stato un miracolo”.

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