Le Iene, parlano i responsabili della morte di Angelo: "Era dolce, ci seguiva..." - Perizona Magazine

Le Iene, parlano i responsabili della morte di Angelo: “Era dolce, ci seguiva…”

Daniela Vitello

Le Iene, parlano i responsabili della morte di Angelo: “Era dolce, ci seguiva…”

| 31/10/2016

L’inviata de “Le Iene” Giovanna Nina Palmieri è tornata a Sangineto, in Calabria, per intervistare due dei quattro responsabili della crudele uccisione del cane del paese, Angelo. Dopo aver torturato l’animale, i ragazzi hanno filmato la sua agonia e il video choc, finito in rete, ha provocato lo sdegno di milioni di persone. Dieci giorni fa, la Iena era sbarcata a Sangineto per parlare con i quattro ragazzi. Ma il servizio era rimasto incompleto a causa delle minacce ricevute e del malore dello zio di uno dei quattro giovani. Alla fine, l’inviata del programma di Italia 1 era stata costretta a lasciare il paese scortata dai carabinieri. Oggi qualcosa è cambiato. Dopo aver raccolto le dichiarazioni del sindaco e del volto pulito di Sangineto, ovvero degli abitanti che hanno condannato il vile gesto, la Iena è persino riuscita ad intervistare il prete che la scorsa settimana si era negato alle telecamere. Ma Nina è riuscita anche nell’impresa di far parlare due dei responsabili della morte di Angelo, Nicolas e Giuseppe, che oggi chiedono scusa dichiarandosi pentiti e mortificati.

Ecco alcune dichiarazioni rilasciate dai due ragazzi ai microfoni di Nina Palmieri:

GIUSEPPE: “Io tutti i giorni penso a quello che ho fatto”

NICOLAS: “Eravamo al bar, poi siamo andati a farci un giro con la macchina a raccogliere pomodori”

GIUSEPPE: “Io sono stato l’ultimo a scendere dalla macchina e li ho trovati che erano là con il cane”

NICOLAS: “All’inizio mi ha detto: ‘Me lo devo portare in campagna che me lo cresco’. E poi Francesco ha detto: ‘Questo cane lo ammazzo perché mi ha ammazzato le pecore’. Poi Luca lo ha preso e lo ha portato dietro una casa e poi l’hanno ucciso. Il cane è stato ammazzato per vendetta, non per divertimento”

GIUSEPPE: “La corda l’hanno trovata là. Luca lo ha tenuto per la corda. Io guardavo”

NICOLAS: “Sì, appeso, l’ho visto scodinzolare. Ho pensato che era un buon cane. All’inizio ho pensato di dire qualcosa per fermarli, poi no, forse perché era vergognoso dirglielo”

GIUSEPPE: “Non ho avuto la forza di fare nulla. Non so perché Luca ha preso il cellulare e ha filmato tutto. Non me lo riesco a spiegare. Non gliel’ho chiesto perché da quel giorno non ci siamo più visti”

NICOLAS: “Sicuramente ha fatto il video per vantarsi di avere ucciso un cane, un animale. Angelo lo avevo visto la sera prima, ci seguiva, all’inizio abbiamo giocato. Era dolce. Secondo me la vita di un cane vale quanto la vita umana”

GIUSEPPE: “Mi ha fatto impressione quando ho visto Angelo ma non ho avuto il coraggio di dirlo ai miei amici. Chiedo scusa, non ce la faccio perché mi mortifica troppo quello che abbiamo fatto”

NICOLAS: “Non l’ho fermato perché era una cosa che non avevo mai visto, ero incuriosito”

GIUSEPPE: “Io spero di prendere la pena per quello che mi merito. Chiedo scusa per il dolore che ho provocato ad altre persone e anche per Angelo”.

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