Gigi D'Alessio sul lastrico: "Per i prossimi 15 anni canterò per pagarmi i debiti" - Perizona Magazine

Gigi D’Alessio sul lastrico: “Per i prossimi 15 anni canterò per pagarmi i debiti”

Daniela Vitello

Gigi D’Alessio sul lastrico: “Per i prossimi 15 anni canterò per pagarmi i debiti”

| 01/09/2016

Tempi duri per Gigi D’Alessio. Come riporta il “Corriere della Sera”, il cantante partenopeo è sommerso dai debiti. A ridurlo sul lastrico una serie di affari sbagliati.

“Perfino Valeria Marini, amica da tempo, lo aveva pignorato per un prestito da 200 mila euro mai restituito – racconta il quotidiano – Ma la prossima settimana si dovrebbe firmare l’accordo: acconto da 30 mila euro, rate mensili da 5 mila e amici come prima. Non bastavano Unicredit, Popolare Milano, Mps e altre banche creditrici. O la coda in Cassazione per la Ferrari California cabrio (leasing Unicredit, libretto falso fornito dal broker venditore) o la transazione da 300 mila euro con la Bmw per un’altra supercar”.  Per il debito nei confronti della Marini è stato emesso persino un decreto ingiuntivo arrivato anche a Mondadori, Mediaset, Siae, Sony (tutte fonti di reddito del cantante, ndr.).

In questi giorni D’Alessio sta definendo una serie di piani di rientro per uscire dal tunnel dei debiti che ha le sue origini negli affari azzardati e finiti male. A cominciare da quello con Giovanni Cottone, ex marito di Valeria Marini, col quale ha condiviso per un po’ il progetto di riportare il marchio Lambretta in Italia. 

“Prima di trovarmi, anzi di mettermi, in questa situazione — dichiara il cantante — ero l’uomo più sereno del mondo. Canterò e farò concerti a lungo perché sono felice quando riesco a dare emozioni. E pazienza se almeno per i prossimi 15 anni canterò anche per pagarmi i debiti. Onorerò gli impegni in attesa che qualcun altro (Cottone, ndr) onori i suoi nei miei confronti. Perché io, in questa storia, sono vittima non carnefice”.

Se da un lato D’Alessio si impegna a sistemare la situazione, dall’altro la “Gigi D’Alessio Holding”, cioè l’insieme delle società riconducibili al cantante napoletano, ha debiti superiori al numero dei dischi venduti: 25 milioni contro 20 milioni. 

“A fronte dei finanziamenti è stato ipotecato praticamente l’intero patrimonio immobiliare di famiglia e pignorata ogni fonte di reddito – si legge sul “Corsera” – Su due mutui Mps, per esempio, uno per la casa in Sardegna e uno per quella di Roma, c’è un piano di rientro delle rate scadute. Unicredit sulla villa di Porto Rotondo ha ottenuto un’ipoteca dopo un’azione giudiziaria così come in garanzia sono finite anche ville, terreni, appartamenti e società. Una massa di denaro in prestito che genera oneri, interessi, rate, cambiali. E ritardi nel far fronte agli impegni, perché sono tanti soldi, anche per chi da oltre vent’anni raccoglie successi”.

AGGIORNAMENTO

Raggiunto al telefono da “Il Fatto Quotidiano”, Gigi D’Alessio ridimensiona la portata dei debiti messa nero su bianco dal “Corriere della Sera”. “E’ una boutade un po’ gonfiata dai giornalisti – dichiara – Voglio rassicurare i miei fan, facciamo un po’ meno, due-tre anni direi. Chi mi segue da tempo sarebbe contento, ma il mio primo pensiero va invece a chi non mi vuole ascoltare nemmeno per un minuto. Sottoporli ad altri 15 anni di miei concerti sarebbe troppo”.

Il “Fatto Quotidiano” cita anche un comunicato diffuso dallo staff dell’artista dopo l’uscita dell’articolo del “Corsera”: “Non posso negare di avere fatto degli investimenti sbagliati. Ringraziando Dio, si tratta di una cifra di tutt’altre dimensioni rispetto ai 25 milioni scritti sul Corriere”.

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