Libero di nome e di fatto. La storia di Libero Grassi, l’imprenditore antiracket ucciso dalla mafia il 29 agosto di 25 anni fa, sbarca su RaiUno e mette d’accordo i telespettatori che si riversano su Twitter per esprimere il loro apprezzamento attraverso l’hashtag #IoSonoLibero.

“Grazie @RaiUno per raccontarci il coraggio di un piccolo grande eroe italiano, che credeva nel grande valore della giustizia”, “Questo è il servizio pubblico che mi piace”, “Ecco la Rai che giustifica il canone”, scrivono alcuni internauti.

Ad attirare consensi è soprattutto la scelta della docufiction per raccontare una pagina di storia da non dimenticare. La storia di un imprenditore-coraggio che – come rilevano in tanti – dovrebbe diventare materia scolastica. 

“ Io sono Libero” ripercorre gli ultimi otto mesi di vita di Libero Grassi, dal 10 gennaio 1991 – giorno della pubblicazione della lettera al “Caro estorsore” pubblicata sul “Giornale di Sicilia  – fino al suo omicidio.  Otto mesi in cui l’imprenditore viene lasciato da solo a combattere contro Cosa nostra. 

La sua vicenda viene raccontata attraverso gli occhi del giovane cronista di fantasia Marco interpretato da Alessio Vassallo tra scene ricostruite, immagini private, foto di repertorio ed interviste tra cui quella rilasciata a Michele Santoro che ospitò l’imprenditore a “Samarcanda” e fu il primo ad accendere i riflettori sulla sua storia.

Tra le testimonianze di chi conobbe e sostenne Libero Grassi, oltre a quelle dei figli Davide e Alice, ci sono anche quelle di Felice Cavallaro, Tano Grasso, Nando Dalla Chiesa, Leoluca Orlando, Giuseppe Ayala, Umberto Santino, Simonetta Martone, Sandro Ruotolo, Nino la Spina, Nico Gozzo, Alessandro Pajno, Marcello Ravveduto, Letizia Battaglia, i ragazzi di “AddioPizzo” e di “LiberoFuturo”.

“Io sono libero” è una coproduzione Rai Fiction-Aurora Tv, per la regia di Francesco Micciché e Giovanni Filippetto. Libero Grassi è interpretato da Adriano Chiaramida,  la moglie Pina Maisano è Alessandra Costanzo e Stella Egitto è Marzia.