"Era destino”, l’ultimo messaggio di Letizia Leviti scomparsa a 45 anni - Perizona Magazine

“Era destino”, l’ultimo messaggio di Letizia Leviti scomparsa a 45 anni

Daniela Vitello

“Era destino”, l’ultimo messaggio di Letizia Leviti scomparsa a 45 anni

| 23/07/2016

Lutto a Sky TG24. A soli 45 anni, nella sua casa di Bagnone in Toscana, si è spenta Letizia Leviti. La giornalista, che lascia il marito e tre figli, combatteva contro una malattia da circa 2 anni. Ad annunciare la sua scomparsa su Twitter è l’ex direttore del telegiornale Emilio Carelli: “Addio Letizia Leviti, amica meravigliosa, collega di grande talento. Resterai sempre nei nostri cuori”. Dopo la laurea in filosofia e quella in filologia, nel 1995 la giornalista aveva iniziato a collaborare con diversi giornali, tra cui il ‘Corriere Apuano’ e ‘La Nazione’ a Pisa. Giornalista professionista dal 2003, è stata nella redazione romana di Sky TG24 prima in veste di conduttrice e poi di inviata di guerra. Ha pubblicato diversi libri di carattere letterario e di costume e curato alcune antologie di poesie che contengono anche suoi brani.

Letizia Leviti si è congedata dalla sua avventura terrena rivolgendo uno struggente messaggio vocale ai colleghi della redazione di Sky TG24. Con la voce rotta e provata dalla malattia, la giornalista si è lasciata andare a profonde riflessioni: “Accidenti, non avrei voluto, pensavo di farcela come tante altre volte e invece la vita non la decidiamo noi. Volevo salutarvi con questo messaggio, ringraziarvi e lasciarvi anche un po’ di me.. E’ andata così, non tornerò più lì, da tanto tempo non ci sono e mi siete mancati molto, il lavoro mi è mancato molto, il lavoro per me è stato una fonte di vita, il nostro lavoro è verità, deve esserlo. Abbiamo un debito verso i telespettatori, dobbiamo dire la verità”.

“E’ molto importante riconoscere le cose importanti della propria vita – ha continuato – Non trascurate mai le vostre famiglie, neanche per il lavoro. Il lavoro non deve dominarci. Niente deve dominarci. Nemmeno la malattia. Bisogna essere liberi di amare e sapere amare. Amare profondamente…il proprio lavoro, la propria famiglia, gli amici, i nemici, arrabbiarsi, ma amare. Il senso della vita è solo l’amore. L’amore che ci spinge a fare le cose migliori nel corso della nostra vita”.

“Non sono arrabbiata, ognuno di noi ha un destino, ha un percorso – ha concluso – Si vede che il mio cerchio doveva chiudersi così, però ricordatevi queste parole, perché sono importanti. Se al termine della vita una persona si accorge di aver sbagliato, non aver fatto quel che avrebbe voluto, non aver amato, io credo che una malattia e l’eventuale esito di questa malattia sia affrontato con molta angoscia. Io ho angoscia solo all’idea di lasciare mio marito e i miei bambini. Io ho avuto tutto e ringrazio Dio per avermi dato tutto quello che mi ha dato”.

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