Un esperimento sociale travestito da programma tv. E’ forse un po’ questa la filosofia di “Matrimonio a prima vista”, adattamento del più celebre “Married at the first sight”, sbarcato giovedì scorso su Sky Uno Hd (canale 108 della pay tv). A scegliere le coppie che si incontrano per la prima volta sull’altare (sì, avete capito bene) sono tre esperti di relazioni sentimentali: Mario Abis, sociologo, Nada Loffredi, sessuologa, e Gerry Grassi, psicologo. A loro spetta il compito di analizzare i profili dei candidati, scovarne le affinità e tirare fuori l’abbinamento perfetto. Una volta pronunciato il sì, le coppie hanno a disposizione cinque settimane per vivere insieme condividendo gioie e dolori della vita coniugale. Allo scadere del tempo, un po’ come accade con la formula “soddisfatti o rimborsati”, possono decidere se continuare a stare insieme o firmare il divorzio.
Lo show ha ottenuto ottimi ascolti ma ha fatto storcere il naso a Mario Adinolfi che ha subito detto la sua su Facebook: “‘Matrimonio a prima vista’ è un format della tv Usa in cui degli “esperti” (psicologi, sociologi, sessuologi) accoppiano sconosciuti più o meno a casaccio e li fanno sposare al buio dicendo che hanno compatibilità. Matrimonio legale combinato “dalla scienza”. Ovviamente “la scienza” non ci capisce mai una mazza e la prima stagione del format Usa si è risolta con l’ovvio divorzio tra tutte le coppie coinvolte. Ora il format è sbarcato in Italia e le prime due puntate sono andate in onda stasera tra sorrisi forzati, location squallide, imbarazzi colossali, crisi di nervi e genitori dei nubendi che praticamente all’unisono dicono ai figli: “Ma siete impazziti?”. Sì, siamo impazziti. Tutti. Incontrarsi, frequentarsi, piacersi, amarsi, faticare per stare insieme è diventato troppo per noi. Che follia collettiva contro la famiglia”.