“Ho vinto 13 Telegatti, sono passato da un giorno all’altro dall’essere un emerito sconosciuto ad avere l’ufficio stampa di Canale 5 che mi telefonava che mi diceva ‘Hai tre giornalisti che domani vengono a casa tua, poi hai un servizio fotografico da fare’. Come un’onda che ti travolge e inizialmente ti monti la testa”. A parlare così è Marco Columbro in un’intervista concessa a Repubblica Tv.
L’ex presentatore tv racconta la sua carriera, dalla popolarità fino al brusco stop dovuto a dei gravi problemi di salute (nel 2001 fu colpito da un’aneurisma cerebrale che lo ridusse in coma, ndr.).
“Ho avuto come maestro Dario Fo – ricorda – ho lavorato con lui e Franca Rame, ma non ho tradito il teatro perché con quello non vivevo. Lorella Cuccarini? Iniziai una trasmissione con lei, voleva che ballassi ma non ero capace. Disse: ‘Non ti preoccupare’. Beh Lorella mi massacrava, otto ore in sala prove. Da lì nacque il nostro sodalizio, ci siamo divertiti molto e Antonio Ricci decise di fare ‘Paperissima’”.
Poi il dramma: “Sono stato in coma 25 giorni, ricordo che sono svenuto in albergo, mi sono svegliato dopo un mese in sedia a rotelle in un centro di riabilitazione. Uscire dal coma è stata una rinascita, devi riapprendere le cose che sembravano acquisite. Dopo la malattia per la televisione sono morto. Mi sono dedicato al teatro, della mia azienda di biologico e del mio resort in Toscana”.
“La gente ancora mi ferma – conclude – quando mi incontro e mi dice: ‘Signor Columbro come sta? L’ho vista in televisione’. E io rispondo: ‘Ma cosa fuma? Sono 15 anni che non vado in tv’ . Questo affetto che il pubblico ancora mi dona è una cosa che da una parte mi stupisce e dall’altro mi fa un gran piacere”.
