Bracconeri e la lotta per il figlio autistico: "Cacciato da scuola perchè ha il pannolone" - Perizona Magazine

Bracconeri e la lotta per il figlio autistico: “Cacciato da scuola perchè ha il pannolone”

Daniela Vitello

Bracconeri e la lotta per il figlio autistico: “Cacciato da scuola perchè ha il pannolone”

| 03/02/2016

Ospite di “Pomeriggio Cinque”, Fabrizio Bracconieri è tornato a raccontare il dramma del figlio autistico. “Ha 14 anni ma è come un bambino di 2 mesi – ha spiegato nel salotto di Barbara D’Urso – E’ come se hai un bambino appena nato e tutta la vita rimane in questi condizioni. Non puoi staccare un attimo l’attenzione perchè può succedere qualsiasi cosa”.

Il ragazzino è stato cacciato dalla scuola che frequentava perchè, a causa del suo handicap, porta il pannolone. “Cacciato è una parola grossa – ha raccontato Bracconeri – Ma all’ultimo GLH (gruppo lavoro handicap) la neuropsichiatra con le maestre della scuola hanno riscontrato che mio figlio ha ancora il pannolone. Io non ce l’ho con la scuola, ce l’ho con le istituzioni che non mettono a disposizione delle scuole le persone che possono essere utili ad un bambino che ha di questi problemi. I Comuni prendono un assistente che pagano sottocosto e l’assistente sta lì, guarda, quando il bambino fa la pipì gli cambiano il pannolone, se lo cambiano, se si accorgono…Perciò in questa situazione, la neuropsichiatra e le maestre hanno detto ‘Guarda, se questo c’ha il pannolone…'”.

Un anno e mezzo fa, l’attore de “I ragazzi della III C” si è trasferito in Sicilia per poter curare meglio il figlio. “Lì ho una casa grande, con il giardino – ha detto l’ex inviato di “Forum”  – Abbiamo tentato l’ultima strada. Avevo portato con me in Sicilia un terapista per tentare di levargli il pannolone. L’associazione mi ha detto che costava tanto fare questa cosa e di provare a trovare una persona che potesse farlo lì vicino. Mi ha indicato a Valderice un istituto per bambini autistici. Lì mio figlio è sereno”.

“Bisogna iniziare a far capire alla gente che chi ha un figlio portatore di handicap non lo può curare se non è ricco – ha concluso – Questo è un paese senza tutele per i malati, dove non c’è una scuola per portatori d’handicap in ogni città che abbia più di 25mila abitanti!”.

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