Al Bano aveva ragione. La “svolta” nel giallo della scomparsa della figlia Ylenia si è rivelata l’ennesima “cannonata nel cuore”. Dagli Usa sono finalmente arrivati i risultati dell’autopsia effettuata sul cadavere trovato a Palm Beach, in Florida. Il Dna prelevato ai familiari non ha corrispondenze e quindi quel corpo non appartiene ad Ylenia. A confermarlo è lo sceriffo Dennis Haley che sta seguendo il caso della scomparsa della figlia di Al Bano e Romina Power, avvenuta 22 anni fa negli Stati Uniti, a New Orleans.
I resti del cadavere sottoposto ad autopsia erano stati fatti ritrovare da Keith Jesperson, il camionista-serial killer che aveva dichiarato di aver strangolato circa 160 donne. Su sua stessa indicazione, sono stati ritrovati otto cadaveri di donne. Tra queste c’era una ragazza della stessa età di Ylenia Carrisi. L’uomo che si trova in carcere da molti anni aveva confermato che la giovane si faceva chiamare Susanne, nome utilizzato da Ylenia quando si trovava a New Orleans. Inoltre ne aveva riconosciuto il volto realizzato grazie ad una ricostruzione virtuale.
Quello di Ylenia Carrisi, dichiarata morta dal tribunale di Brindisi, rimane dunque un caso insoluto. Qualche settimana fa, Romina Power aveva chiesto il silenzio sulla vicenda attraverso una lettera indirizzata alla stampa.