Ospite di “Verissimo”, Mara Venier presenta il suo libro “Amori della zia” in uscita il prossimo 27 ottobre. Il volume racconta gioie e dolori della sua vita attraverso dieci ricette. L’idea originaria era quella di raccontare la malattia della madre, affetta da Alzheimer e scomparsa recentemente. “Il libro doveva chiamarsi “Mamma ti ricordi di me?“…Era un racconto attraverso la malattia fino a quando mia madre non mi ha più riconosciuto. Al secondo capitolo il dolore era talmente forte che non me la sono più sentita. Per cui ho chiesto scusa, avevo già un contratto, ho detto ‘Non sono in grado di continuare a parlare di questo‘…Per cui il libro è morto prima di andare avanti”. “Da lì nasce un libro molto divertente – spiega – Parto da dieci ricette che mi hanno accompagnato e mi accompagnano, racconta la mia vita, non tutta …altrimenti dovrebbe essere un’enciclopedia, è un libro che rispecchia me con delle cose anche molto intense e commoventi”.
Durante l’intervista rilasciata a Silvia Toffanin, la Venier parla per la prima volta in tv della sofferenza legata alla morte della madre cui era legatissima. “Ci sono dei dolori indelebili con i quali devi cercare di convivere – dice – Credo che ci sia un modo nostro di sopravvivere al dolore e io ci sto riuscendo. Il grande dolore è stata la perdita di mia madre: ci convivo, cerco di superarlo, cerco di farmi aiutare da qualcuno ma sono sempre molto pochi quelli che ti aiutano quando qualcosa non va molto bene. C’è Nicola, mio marito, c’è il lavoro, c’è Maria che con “Tu sì que vales” mi fa divertire e qualche volta anche piangere, c’è la vita che va avanti anche se, non ti nascondo, che a volte ho pensato che tutto non aveva più senso per me. Mia madre era la mia vita”.
Durante la chiacchierata con SilviaToffanin c’è anche spazio per le gioie di Mara: dalla nascita della figlia Elisabetta venuta al mondo dopo una gravidanza affrontata all’età di 17 anni all’incontro con l’attuale marito Nicola Carraro definito “l’amore della maturità, l’amore che incontri quando pensi che sia tutto finito”.
