Ismaele La Vardera, da Telejato a “OpenSpace” passando per “Le Iene” - Perizona Magazine

Ismaele La Vardera, da Telejato a “OpenSpace” passando per “Le Iene”

Daniela Vitello

Ismaele La Vardera, da Telejato a “OpenSpace” passando per “Le Iene”

| 13/10/2015

Da Telejato a “OpenSpace” passando per “Le Iene”. La storia professionale di Ismaele La Vardera, 22 anni, unico inviato siciliano del social talk condotto da Nadia Toffa che ha debuttato domenica scorsa su Italia 1, comincia nell’emittente televisiva antimafia di Pino Maniaci. 

Un anno fa, proprio Telejato trasmette un’inchiesta giornalistica sui brogli elettorali avvenuti durante le consultazioni comunali a Villabate e smascherati da La Vardera grazie a una dichiarazione rubata ad un consigliere comunale e prontamente registrata col cellulare.

L’inchiesta approda a “Le Iene” che dedica al giovane palermitano un servizio dal titolo “Un ventunenne contro l’omertà politica”. Il polverone mediatico porta il sindaco di Villabate a dimettersi ed Ismaele a scrivere un libro dal titolo “Le piccole cose fanno la differenza” con la prefazione di Lirio Abbate de “L’Espresso”.

“Il silenzio è dolo”, sottotitolo del suo primo romanzo, diventa un progetto socio-musicale e una canzone composta da Marco Ligabue in collaborazione con Lello Analfino e Othelloman. “Il silenzio è dolo” (GUARDA IL VIDEOCLIP) non è solo un brano musicale, ma soprattutto un progetto per la legalità che l’inviato di “OpenSpace” porta nelle scuole e nelle università. 

Come sei approdato ad “OpenSpace”?

Come ci sono arrivato non lo so neanche io, suppongo che dopo il sevizio del 14 ottobre 2014 hanno avuto modo di conoscermi indirettamente. Poi dopo quel 14 ottobre 6 mesi di silenzio,  sino a quando ho ricevuto la chiamata a Milano. Sono l’unico siciliano tra gli 8 inviati, tutti giovanissimi e senza esperienze di rilievo in tv nazionali.

“OpenSpace” rappresenta una novità assoluta nel panorama televisivo…

E’ un social talk, un programma interattivo, generazionale. Abbiamo cercato di essere originali, ci sono tanti talk show in circolazione e noi non volevamo omologarci. La novità più grande è che le domande le possono fare i telespettatori. Basta andare sul sito www.openspace.it. Il pubblico può addirittura proporre un personaggio che non deve essere necessariamente famoso. Basta che porti alla luce una storia interessante. Comanda molto l’attualità.

Parlaci dei tuoi progetti futuri…

Per le prossime tre domeniche sarò impegnato con “OpenSpace”. Poi riprenderò il mio tour all’insegna della legalità. Tra le prossime tappe ci sono l’università “La Sapienza” e l’ateneo catanese.

Che significato ha la parola “antimafia” per un ragazzo socialmente impegnato come te? E soprattutto ha ancora senso parlare di “antimafia” in un momento storico in cui il termine appare snaturato da un uso improprio e superficiale? 

L’errore più grande che si possa commettere è la categorizzazione di qualcosa. Si è pensato che la categoria antimafia fosse la sola a dover contrastare la mafia. Ecco che sono nati gli eroi antimafia, le associazioni antimafia, gli imprenditori antimafia. Dei personaggi che appunto lottano la mafia, una cerchia ristretta della società. Il problema però è che quella società ha creduto che per combattere la mafia si dovesse indossare il distintivo Antimafia magari dato da qualche blasonata associazione, dimenticandosi che la lotta alle mafie è un dovere di ogni cittadino, un bisogno essenziale.

Come si contrasta la criminalità?

La lotta alla mafia non è solo dire “la mafia è una montagna di merda”, magari in qualche corteo ogni giorno si può lottare la mafia…non parcheggiando in seconda fila, non pagando i posteggiatori abusivi, rispettando le regole elementari. Insomma partendo delle piccole cose, solo così magari la mafia non avrà un terreno fertile dove attecchire.

Qual è il messaggio che trasmetti ai ragazzi nei tuoi tour pro legalità?

Ai giovani dico innamoratevi della riscoperta e del fascino delle piccole cose. Perché non è retorica ma solo partendo da queste la nostra società potrà rimettersi in piedi e la criminalità faticherà a trovare terreno fertile dove attecchire.

Copyright © 2024

Editore: Livesicilia.it Srl - Via della Libertà, 56 – 90143 Palermo Tel: 0916119635 P.IVA: 05808650823
Livesicilia.it Srl è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) con il numero 19965